Diario di bordo
Una iniziativa a Viterbo e una lettera al Presidente del Consiglio contro il massacro a Gaza
17 Luglio 2014
 

Si è svolto nel pomeriggio di giovedì 17 luglio 2014 a Viterbo presso il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani un incontro di testimonianza contro il massacro a Gaza, contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni, contro il razzismo ed ogni violazione della dignità umana.

Nel corso dell'incontro sono state lette testimonianze e riflessioni di persone palestinesi ed israeliane che hanno scelto la nonviolenza e che lottano contro la guerra, contro l'occupazione militare, contro il terrorismo, contro il totalitarismo, contro il razzismo, contro il maschilismo, affinché vi siano due stati liberi, sovrani e democratici – lo stato di Israele e lo stato di Palestina – che rispettino tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani, in cui due popoli possano vivere in pace e in libertà senza essere oppressi o minacciati di umiliazioni e rapine, di riduzione in schiavitù, di distruzione di ogni bene, persino di genocidio.

L'incontro è stato concluso dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini (foto), al secondo giorno di digiuno contro la guerra, che ha ricordato ancora una volta la necessità della nonviolenza come unico mezzo adeguato di costruzione della pace, della giustizia, della democrazia, del rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanità.

I partecipanti all'incontro hanno approvato all'unanimità la seguente lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano.

 

Signor Presidente del Consiglio,

come tante altre persone di volontà buona formuliamo la richiesta di un fattivo impegno dell'Italia e dell'Europa per la cessazione del massacro in corso a Gaza, per l'invio di aiuti umanitari a tutte le vittime superstiti, per la cessazione della fornitura di armi a tutte le parti belligeranti.

Solo la pace salva le vite.

Solo la smilitarizzazione e il disarmo favoriscono la risoluzione dei conflitti.

Solo dal reciproco riconoscimento della comune umanità possono scaturire la fiducia e la solidarietà che sole consentono intima serenità e civile convivenza.

Pace, giustizia, libertà e sicurezza per la popolazione israeliana e per la popolazione palestinese; due stati liberi, sovrani e democratici per due popoli troppo a lungo orribilmente martoriati; rispetto della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Cessi immediatamente la guerra.

Si impegnino tutti i paesi del mondo per il disarmo e la smilitarizzazione.

 

Il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo


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