Lo scaffale di Tellus
Pedro Juan Gutiérrez. In Guadalupe
12 Luglio 2014
 

È una nera giovane e bella. Allegra. Irrefrenabile. Irradia energia come chi sprizza scintille color rosso vivo. Di notte ballò con i tamburi. Sudava e rideva. Inarrestabile. Un poco oltre, nell'oscurità, i campi di canna, i pascoli con il bestiame. Le piccole rane gracchiano senza posa tra i banani. Lei, senza freni, continua a danzare come una schiava instancabile vicino alla vecchia ed enorme dimora signorile di legno e tegole. Ci sono soltanto luci di candele in candelabri d'argento. E tamburi. I bianchi, distanti, sotto enormi tendoni vicino alla piscina, bevono cocktail esotici con succo d'ananas, e masticano delicate tartine di caviale e salmone. Mantengono le distanze. Lontani dalla plebe. Nessuna mescolanza. In pieno secolo XXI penso di trovarmi nel XIX.

Più tardi lei si avvicinò e mi disse: “Nel suo romanzo c'è molto sesso ma non c'è neppure un cuni lingus”. E rideva provocante ed euforica. Sudava, un poco ubriaca. Mi entusiasmai: “Pas de cuni lingus dans le livre, mais c'est possible maintenant”.* Ma ormai si allontanava. Ridendo. Ritornò al ballo. A esibire, senza freni, la sua lussuria. Pensai: Alla sua età pure io ero una palla di fuoco.

 

Pedro Juan Gutiérrez

Traduzione di Gordiano Lupi

 

 

* In francese nel testo spagnolo: “Non ci sono cuni lingus nel libro, ma adesso è possibile”.


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