Diario di bordo
Consiglio di Sicurezza. Mecacci: grave decisione l’astensione dell’Italia tra Venezuela e Guatemala 
L’opportunismo, ridefinito equivicinanza, è ormai la cifra della politica estera italiana
18 Ottobre 2006
 

 

La decisione del Governo italiano di astenersi nella competizione in corso tra Venezuela e Guatemala per un seggio nel Consiglio di Sicurezza è una decisione molto grave, inaccettabile per chi abbia a cuore una politica estera improntata alla promozione dei diritti umani e della democrazia.

In particolare, le parole di oggi del Ministro degli Esteri D’Alema, per il quale l’Italia pur non potendo sostenere la candidatura del paese guidato da Chavez, non potrebbe nemmeno «votare contro un paese nel quale vivono un milione di italiani», non lasciano dubbi sul fatto che ormai l’opportunismo, ridefinito equivicinanza, è la cifra più importante della politica estera italiana.

Mentre, infatti, la stragrande maggioranza dei paesi democratici, inclusi i paesi membri dell’Unione Europea, sostengono la candidatura del Guatemala, e la totalità dei paesi dittatoriali ed autoritari sostiene quella dell’aspirante dittatore venezuelano Chavez, il Governo italiano sceglie l’astensione; da un lato, strizzando l’occhio al populista di Caracas e dall’altro, confermando la propria inaffidabilità per quanto riguarda una politica estera improntata alla promozione della democrazia e alla difesa dei diritti umani.

Citare poi la presenza di un milione di italiani in Venezuela per motivare la scelta opportunistica del Governo italiano, e mettendo quindi sullo stesso piano il Governo di Chavez e i cittadini di quel paese, oltre che un argomento talmente grossolano ed errato è pure offensivo vista la natura populista ed autoritaria di quel Governo.

 

Matteo Mecacci

rappresentante all’ONU del Partito Radicale Transnazionale
e membro della Direzione nazionale della Rosa nel Pugno

(da Notizie radicali, 18 ottobre 2006)


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