Prodotti e confezioni [08-20]
Vetrina/ Inediti a due: le cittą di Giuseppina Rando e Patrizia Garofalo
(foto P. Garofalo)
(foto P. Garofalo) 
14 Maggio 2014
 

La città

 

Ha un fiore rosso nei capelli

la città

 

cadaveri nei pozzi

d’acqua livida

cieli pallidi a piombo.

 

Ha una torcia che dal ciglio

trae l’ala dei pensieri.

 

Ha un coro per piangere

e una spada per uccidere

 

la città.

 

All’aria fetida s’avviluppano

voci di cimiteriale immobilità

nel perimetro disarmonico

di collettiva cecità .

 

Tossiche ciminiere

diffondono veleno

nel cielo nel sangue

che insieme al tempo

s’allenta fino a fermarsi.

 

Parole di falsa fratellanza

non frenano la mattanza

 

non fermano la morte.

 

Tra tempo e tempo

su lastricato nero di crani

trafitti e bagliori nefasti

 

solitario s’aggira

il desiderio

di non essere mai stati.

 

Giuseppina Rando

 

 

 

Tante sono le città

dove non vorrei più tornare,

tante case

di cui vorrei dimenticare

l’alito che le affitta,

tanti i giardini

che ho confuso

di menta

di bouganvilles

di ibiscos

e di limoni;

tante le rocce

che non vorrei più salire;

ma gli oggetti, sono tutti con me

ed io

sono tutta impolverata.

 

Patrizia Garofalo


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