Diario di bordo
Adriano Angelini. La politica nobile, l'amore del paese 
Verso le elezioni europee (e quelle amministrative)
06 Maggio 2014
 

La macroeconomia, la macropolitica, l'Europa, il Mondo si vorrebbe abbracciare; l'Italia e la sua politica, la sua economia, la sua complessità sociale e culturale crediamo noi di comprendere. Dobbiamo, su tutto ciò, scegliere, votare dei partiti che ci rappresentino e diano soluzioni per il bene di tutti, e che siano in grado quindi di analizzare realisticamente la situazione. Ci aspettiamo allora programmi chiari e semplici che dicano: “Vogliamo fare questo e quello” e che si facciano capire, dimostrando che ciò è fattibile. Il programma è completo se spiega anche con quali mezzi ottenere l'obbiettivo; ed è sincero se evidenzia difficoltà e ostacoli. Da bambini la mamma ci diceva che l'erba voglio non cresce neppure nel giardino del re. Non basta dunque volere, occorre operare, non per il cadreghino ma per i bisogni della gente.

I programmi ci sono, ma generici e contraddittori, tante sono le incognite e, forse, alla fine si ha l'impressione che essi siano semplicemente propaganda e pubblicità per suggestionare le menti poco attente e per niente riflessive. In definitiva, i politici ci chiedono la cieca fiducia, di essere docili strumenti, ciò che a loro preme veramente è la quantità, il numero. «Il numero, senza coscienza, è zavorra servile a tutti gli usi». (Ignazio Silone)

Chiediamo come elettori più chiarezza nei contenuti, sincerità nelle intenzioni, concretezza nell'esecuzione e franchezza nell'andare fino in fondo.

Semplice e concreto è il linguaggio della democrazia che mira alla partecipazione della gente. Ma come è possibile la democrazia? L'Italia è grande e complessa. Come fare in modo che le sue istituzioni funzionino in senso democratico? Formalmente possiamo conoscere la politica italiana, i suoi partiti maggiori, quello di centrosinistra e quello di centrodestra; fuori dal centro pare che si sia populisti o terroristi, come la Lega Lombarda, come il Movimento cinque stelle o come i Radicali. Comunisti, poi, e Socialisti son diventati delle bestemmie...

È la politica dei pesi, il sistema sacrosanto è il capitalismo. Aiutando i poveri si beneficiano pure i ricchi, perché cresce il consumo. Così parla la sinistra: aiutando i ricchi si favoriscono gli investimenti e i poveri possono trovare lavoro. Se ho capito: i poveri hanno bisogno di lavoro e i ricchi di rendita. E la rendita comanda. Il papa invita tutti alla preghiera per ottenere il miracolo che i ricchi aiutino i poveri.

Non riesco a comprendere la politica italiana, figuriamoci quella europea, lì il mistero si amplia. Per non parlare del mondo globalizzato, rispetto al quale trovo siano più accessibili le stelle. L'unica cosa di cui ci convincono è dire sì all'Europa, ché altrimenti sono guai per l'economia. Come se questa dipendesse da noi, ignari lettori.

Forse è più semplice guardare e intervenire nel nostro paese. Il poeta Bertacchi: «Chi non ama il proprio paese, non può dire di amare la grande patria». Ci sono programmi chiari e fattibili per la politica di Morbegno? A me non risulta. Sicuramente ciò dipenderà dalla mia pigrizia; mi si consenta allora di domandare, come fa lo scolaro svogliato, quale politica si adotta per esempio riguardo l'illuminazione. Si punta al risparmio, ci si richiama a un gusto estetico e di rispetto? Perché anche le luci sono chiassose quando esagerate e non lasciano neppure una parvenza della notte, quando non ci sono angoli per guardare le stelle che sono l'unica visione a farci comprendere quanto siamo piccoli, quanto è meraviglioso l'universo e noi con lui, nostra vera patria, pur essendo ancorati alla terra come suoi figli. E quando le luci diventano fari sono sfacciate, perché ti abbagliano e fanno perdere al monumento la sua atmosfera storica

E qual è la politica per il fiume, patrimonio inestimabile di salute e bellezza? ...cosa sarebbe Morbegno senza il Bit? Per i morbegnesi era ed è il mare dell'estate, se non fosse che spesso è concio da far paura: rigagnolo melmoso. Bit significa “perenne” nella lingua celtica. Come fare per renderlo accessibile e balneabile? Per i bimbi, che vi trovano il miglior divertimento, per i giovani la miglior palestra di fierezza e socievolezza, per i vecchi un piacevole rilassamento o il sapore di una ritrovata giovinezza. E quanta storia racconta, il Bit! Ce n'è per insegnanti e studenti.

Riguardo all'urbanistica, quanto straziante e inquinante è il traffico, quanto spazio offre ai vecchi e ai bambini, quanto è regolata la quiete notturna, quanta socialità e solidarietà esprime, favorendo gli incontri umani più che commerciali, ai quali concediamo un po' di chiasso e frastuono... giacché in acque turbolenti è più facile pescare.

Poi ci sono i servizi necessari, come la pulizia e l'igiene. Come educare al senso civico?

E qui mi interrompo. Solo nel piccolo opera il grande. Aiutate il paese e scoprirete che il mondo non è diverso. Politica viene da polis, la piccola città greca dove nacque il primo modello di democrazia. Il grande esiste solo per la dittatura.

Giovani, il paese custodisce le vostre radici; spiantato è chi non ha radici ed ogni vento lo sospinge.

 

Adriano Angelini

(da 'l Gazetin, aprile 2014
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