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Spot/ Ferrara: Marco Munaro per “I Poeti dei poeti” 
Un omaggio ad Alberto Cappi, con Angelo Andreotti, il 18 a Casa Ariosto
15 Aprile 2014
 

Venerdì 18 aprile, alle ore 18

a casa di Ludovico Ariosto

(via L. Ariosto, 67 - Ferrara)

per il ciclo dei Poeti dei poeti (III ed.)

Angelo Andreotti

incontra

Marco Munaro

per un omaggio ad Alberto Cappi

 

 

Si parlerà di poesia attraverso la figura di Alberto Cappi. Si leggerà da Bordertime, il libro uscito postumo che nell’agosto del 2008 il poeta aveva affidato a Marco Munaro, poeta-editore del Ponte del Sale di Rovigo, che così descrive la raccolta nella sua prefazione: «Brevi dialoghi, sprazzi di assoluto e di miserie umane, enigmi di quotidiano, chiavi, impressi in quella ‘città del fuoco’ che è la storia dell’uomo: tutto questo e molto altro (zucchero del fiabesco, oro e azzurro d’oriente, l’immenso della poesia universale) è soffiato da una voce sempre più prossima al confine, assetata di incanto fino al sacrificio, ardente per bellezza e pensiero. Un apice di polifonie e silenzio». Probabilmente si parlerà anche di periferia, avendo in mente Cappi, il Ponte del Sale e Munaro, del quale si leggerà qualcosa da Berenice, l’ultima sua racconta di poesie.

Ma si parlerà assieme a Gabbris Ferrari delle opere di Vanni Cantà, che ha generosamente accettato di esporre al primo piano di casa Ariosto i disegni sparsi tra le pagine di Bordertime.

 


 

Marco Munaro (Castelmassa 1960) vive a Rovigo, dove insegna. Nel 2003 ha fondato Il Ponte del Sale – associazione per la poesia. Ha pubblicato le raccolte di versi: L’urlo (1990), Cinque sassi (1993), Il Rosario del Lido (1995), Il portico sonoro (1998), Vaso blu con narcisi (2001), Ionio e altri mari (2003), Nel corpo vivo dell’aria (2009). Recentissima è la pubblicazione di Berenice (marzo 2014) della quale lo stesso autore comunica che «Questa voce attraversata dai fiumi e bagnata dal mare, da città e pietre, è cresciuta a scuola dall’abisso della mia anima buia, è fiorita sotto la volta scorticata. E ancora, una ragazza che forse non esiste mi ha salvato. L’ho chiamata Berenice».

 

Alberto Cappi (Revere, 1940-2009) ha pubblicato le raccolte: Passo passo (1965), Alfabeto (1973), 7 (1976), Mapa (1980), Per versioni (1984), Casa delle forme (1992), Piccoli dei (1994), Il sereno untore (1997), Quaderno mantovano (1999), Quattro canti (2000), Visitazioni (2002), Bombas de azul (2002), Libro di terra (2003), La casa del custode (2004), Le copie della luna (2006), La bontà animale (2006), Il modello del mondo (2008), Poesie 1973-2006 (2009), Bordertime (2010). Per la saggistica: Il testo e il viaggio (1977), Linguistica e semiologia (1984), Materiali per un frammento (1989), Materiali per una voce (1995), Materiali per un’arca (1998), Il luogo del verso (1998), Il passo di Euridice (1999), Libro di poche pagine (2002), Arnia (2005). Ha curato antologie della poesia francese, inglese, spagnola e operato versioni, tra altri, di A. Jouffroy, J. Liscano, F. Espanca, E. Cardenal, C. Franqui, M. Brull.


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