Diario di bordo
Claudia Osmetti interviene al Comitato nazionale di Radicali Italiani in corso a Roma 
La situazione in provincia piccolo esempio dello stato della giustizia in Italia
12 Aprile 2014
 

Comitato nazionale di RADICALI ITALIANI

Roma, 11-13 aprile 2014

 

Intervento di Claudia Osmetti, h 18:35


A nome di Radicali Sondrio vorrei portare in questo Comitato la testimonianza di ciò che avviene nella nostra provincia dove il termine “legalità” sembra abbia perso sempre più di significato.

 

Il caso forse più emblematico è quello del “fallimento Gianoncelli” di cui alcuni di voi hanno già sentito parlare. Si tratta, per quanti ancora non lo conoscono, di un procedimento fallimentare, dichiarato inizialmente in assenza dei necessari presupposti di legge, che dura da oltre 16 anni e durante il quale è stato approvato un unico piano di riparto dell'importo di circa 36mila euro; tutte le restanti risorse economiche, a oggi esaurite, sono state utilizzate per coprire una serie (impossibile da riferire in pochi minuti) di spese di procedura e spese legali.

Così facendo, sono state coinvolte persone estranee al fallimento, a cui è stata pignorata e svenduta la casa, il cui ricavato non è stato sufficiente nemmeno a coprire le spese legali del pignoramento. Ora, come è facile intuire, tutto questo non è consentito dall'odierna normativa fallimentare.

Eppure le denunce penali relative alle presunte violazioni della legge fallimentare e alle presunte irregolarità nel pagamento delle somme pervenute al fallimento, sono state archiviate o su di esse è stata proposta l'archiviazione. Nessuna inchiesta è stata mai aperta e nessuna indagine esperita.

 

Il caso Gianoncelli, secondo noi, è significativo perché rappresenta una concentrazione impressionante di irregolarità procedurali e di mancato rispetto delle garanzie stabilite dallo stato di diritto. Senza entrare troppo nei dettagli, basta ricordare che un terzo socio è stato tenuto indenne dalla procedura fallimentare nonostante si tratti di una Snc, nella quale tutti i soci debbono rispondere in solido.

Non è stata rispettata, inoltre, la sentenza che ha cassato il piano di riparto, e gli organi fallimentari preposti si sono rifiutati, nella causa di opposizione al fallimento, di fornire la documentazione chiesta dalla Corte d'appello.

Una situazione del genere – anche da questi pochi tratti – è, semplicemente, inaccettabile.

 

All'interno di questa vicenda, che – a nostro avviso – non ha avuto il giusto eco mediatico sulla stampa va segnalato anche il caso de 'l Gazetin, un mensile indipendente di cronaca civile stampato a Morbegno che, a differenza di altre testate valtellinesi, si è occupato del caso Gianoncelli in diverse occasioni, fornendo anzi una cronaca in itinere dell'intero procedimento. Solo pochi giorni fa è stata confermata dalla Cassazione, in capo al direttore responsabile e ad alcuni autori, una sentenza di condanna per diffamazione a mezzo stampa a seguito di un articolo che criticava l'operato del Giudice delegato. Sempre pochi giorni fa il Direttore del giornale e l'editore sono stati condannati per diffamazione a mezzo stampa per la pubblicazione di una vignetta che illustrava la notizia che le indagini relative a quell'articolo si erano concluse senza archiviazione. Il giornale aveva già subito pesanti condanne anche in passato per la pubblicazione di alcuni articoli pubblicati in merito all'intera vicenda.

Di questa questione Radicali italiani se ne è già occupato. Nel 2010 Rita Bernardini promosse un'interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati con il chiaro intento di portare all'attenzione del Parlamento e del ministero della Giustizia la vicenda de 'l Gazetin. Fecero lo stesso in Senato Marco Perduca e Donatella Poretti. Ai tempi, ministro della Giustizia era Angelino Alfano. Quella richiesta di chiarimenti, che sollevava non poche perplessità e quantomeno la possibilità di un'azione ispettiva, rimase ovviamente inascoltata.

 

Recentemente abbiamo scritto di nuovo al ministero della Giustizia, segnalando quelle situazioni che ci sembrano inaccettabili per un Paese che si dice civile. Oltre al citato caso Gianoncelli, infatti, esistono all'interno del Tribunale di Sondrio contesti di possibile incompatibilità (ad esempio PM coniugati con giudici, ad esempio) che secondo noi richiederebbero serie valutazioni di opportunità a tutela del decoro e dell'onorabilità della Magistratura stessa. Crediamo quindi che occorra una profonda riflessione da parte delle istituzioni preposte in merito al rispetto, nel Tribunale di Sondrio così come altrove, delle garanzie di neutralità e imparzialità che caratterizzano il nostro sistema giudiziario.

Al ministro della Giustizia abbiamo chiesto di aprire articolate inchieste sulle modalità di conduzione delle procedure fallimentari e sulle archiviazioni delle numerose denunce collegate. Abbiamo anche chiesto di accertare se sussistano incompatibilità tali da richiedere una diversa collocazione di alcuni giudici. A tutt'oggi però non abbiamo ricevuto risposta.

 

Abbiamo partecipato lo scorso gennaio, assieme ai compagni di Milano, alla cerimonia di apertura dell'anno giudiziario dove abbiamo portato i nostri volantini e i nostri cartelli. Il nostro intento è quello di continuare su questa strada di denuncia nelle sedi opportune, sia legali che mediatiche. Pensavamo di contattare direttamente sia gli avvocati del foro di Sondrio sia i parlamentari valtellinesi eletti in questa legislatura per metterli al corrente di quanto sta avvenendo unendo questa nostra piccola (e locale) campagna al Satyagraha che ci vede tutti coinvolti.

A questo proposito segnalo, tra le iniziative che ci vedono coinvolti, che Radicali Sondrio sta sottotitolando in italiano il film A l'ombre de la République di Stephane Mercurio di cui si è già occupato tempo fa anche Radio Radicale.

 

Radicali Sondrio è impegnato fin dal 1987 sul fronte del rispetto della legalità nel territorio valtellinese. Oggi chiediamo la vostra attenzione anche grazie ai microfoni di Radio Radicale perché siamo convinti che il rispetto dello stato di diritto parta anche, o forse soprattutto, dalle piccole realtà di provincia.

 

Grazie.


Claudia Osmetti 

 

 

14/04/2014 »» Teleunica, Sondrio News dà notizia dell'intervento


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