Diario di bordo
RadicaliSondrio. A Milano per la legalità al Tribunale di Sondrio 
Nell'ambito delle iniziative in programma sabato 25 gennaio per l'inaugurazione dell’Anno Giudiziario
24 Gennaio 2014
   

Sabato 25 gennaio dirigenti e militanti radicali presenzieranno in tutta Italia alle inaugurazioni dell’Anno Giudiziario che si terranno presso le Corti d’Appello. Lo faranno sia partecipando alle cerimonie ufficiali con loro interventi, sia all'esterno con sit-in in cui esporranno striscioni e manifesti sull’amnistia.

L’obiettivo della campagna – che vede da anni in prima fila il leader Marco Pannella con i suoi prolungati scioperi della fame e della sete – è quello dell'Amnistia per la Repubblica, per la fuoriuscita del nostro Stato dalla condizione indiscutibile di flagranza criminale per la sua reiterata, ultradecennale violazione dei diritti umani fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e tutelati dalla Convenzione Europea, in relazione al divieto di tortura e ai trattamenti inumani e degradanti nonché all’irragionevole durata dei processi.

Una delegazione di Radicali Sondrio e dell'Associazione Avanti Diritto sarà presente alla manifestazione che avrà luogo presso la Corte d'Appello di Milano con l'intento di riproporre, anche in quella sede, lo specifico tema della mancanza di legalità al Tribunale di Sondrio.

In proposito, si ricorda come, nel gennaio 1987, i Radicali di Sondrio avviarono una campagna che contribuì, a seguito di indagini per interesse privato in atti d’ufficio, alle dimissioni dell’allora Presidente del Tribunale di Sondrio, giudice delegato al fallimento “Isav”, il cui curatore, nello stesso anno, finì in carcere.

Non erano, allora come oggi, infrequenti le incursioni speculative nelle società colpite da fallimento, con complicità interne all’apparato giudiziario, mentre rimane fondato il sospetto di aziende costrette al fallimento per essere depredate di beni immobili, soldi ed altre utilità.

La storia oggi si ripete e si aggrava. Il fallimento della Soc. Gianoncelli Franco, Peppino e Bruno s.n.c., al pari del fallimento Isav è stato dichiarato in assenza dei necessari presupposti. Lo dimostra il fatto che tale fallimento sia stato voluto da un solo socio, tenuto poi inspiegabilmente indenne da ogni gravame.

In 16 anni è stato approvato un solo piano di riparto, parzialmente cassato dalla Corte di Cassazione, con il quale è stato distribuito ai creditori, nel marzo 1999, un importo di soli 70 milioni di lire. Nel frattempo sono passati quasi 15 anni senza che al suddetto riparto siano state apportate le rettifiche disposte dalla Cassazione e senza che siano stati depositati altri rendiconti né distribuite altre somme.

Gli importi provenienti dallo smantellamento del patrimonio aziendale (salvo quelli esigui sopra accennati) e quelli incassati dai fallimenti personali dei soci (tra cui quote di eredità del padre dei falliti, quote di pensioni dei soci Franco e Peppino ed altre) sono state interamente destinate al pagamento di spese di procedura e di spese legali relative a cause insensate promosse dal curatore.

Le denunce penali relative alla violazione della legge fallimentare e alle irregolarità nel pagamento delle somme pervenute ai fallimenti, ora come allora, sono state archiviate o ne è stata proposta l’archiviazione senza aprire, sebbene ripetutamente richiesto, alcuna indagine in ordine alle molteplici anomalie segnalate.

Coloro che, come ’l Gazetin di Morbegno, hanno negli anni svolto un ruolo di informazione su queste oscure vicende, hanno subito e stanno tuttora subendo attacchi sotto forma di denunce penali e civili che gli sono costate, per ora, circa 60.000 euro, semplicemente per aver raccontato fatti veri, persino condannato per frasi che neppure erano state scritte e addirittura colpito due volte per lo stesso fatto, in barba alla supposta libertà d’informazione e di critica anche dell’operato dei giudici, principio riconosciuto dalla stessa Cassazione, e pacifico in tutti i paesi civili.

Nel corso della manifestazione è previsto l’intervento del tesoriere del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT), Maurizio Turco, che parlerà durante l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario; mentre fuori dalla sede del Tribunale di Milano (sito in via Freguglia 1) è previsto un presidio al quale parteciperà, tra gli altri, anche il tesoriere di Radicali Italiani, Valerio Federico. Parteciperanno anche i militanti e i dirigenti dell’Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano.

 

Radicali Sondrio

 

 

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