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Una poesia di Roberto Malini dedicata ad Anne Frank 
Sarà letta nel Giorno della Memoria 2014 a Vercelli
23 Gennaio 2014
 

Il 26 gennaio 2014, nell'àmbito delle commemorazioni per il Giorno della Memoria della Shoah, presso lo splendido e antichissimo Salone Dugentesco, l'interprete Renzo Bellardone leggerà la poesia di Roberto Malini “Il Diario di Anne Frank”. Poeta, scrittore e storico della Shoah, Roberto Malini lavora da più di trent'anni per la diffusione della cultura dell'Olocausto, spesso in collaborazione con i più importanti istituti del mondo: Yad Vashem, Beit Lohamei Hagetaot, United States Holocaust Museum e altri. Ha pubblicato saggi storici e opere di educazione alla Shoah, cortometraggi e documentari, ricevendo importanti riconoscimenti. Malini ha donato allo Stato italiano, per il Museo Nazionale della Shoah di Roma, un'importante collezione di opere d'arte realizzate da pittori, scultori e incisori scomparsi nei campi di morte o sopravvissuti allo sterminio attuato dai nazisti. La poesia “Il Diario di Anne Frank”, accolta con commozione da testimoni della Shoah come Thomas Gazit e Wolf Murmelstein, fa parte della sua raccolta di poesie Dichiarazione (Edizioni Il Foglio, Piombino 2013).

 

 

Il Diario di Anne Frank

 

L'asimmetria barionica

dice che nel nostro universo

materia e antimateria

non sono presenti nella stessa misura,

ma anzi, la seconda è quasi assente.

 

Dove si annida l'antimateria?

Quando si manifesta?

Solo gli astri lo sanno

e tremano,

perché l'antimateria

è la fine di tutto.

 

Arrivarono. Arrivano sempre.

Echi di fuoco le loro voci,

vento di vetro i loro sguardi.

Entrarono in casa vostra

con regolare mandato

timbrato in nero, firmato 

dall'autorità competente.

 

Algidi, ineluttabili, metodici

come macchine d'ombra

perquisirono dappertutto

seguendo una sola direttiva:

l’obbedienza

ai superiori, alle vigenti leggi.

 

Furono persino gentili,

quando seppero

che tuo padre era stato ufficiale

dell'esercito tedesco

durante la Prima guerra mondiale

ed era stato decorato

con la croce di ferro.

 

Non vi era nulla di perverso in loro,

non sembravano aguzzini,

ma coscienziosi tutori

dell'ordine costituito,

solerti difensori della giustizia

e della legalità.

 

Arrivarono. Arrivano sempre.

Per distruggere la tua vita con un timbro,

per macellare la tua famiglia con una firma,

per cercare nell’innocenza

i segni della condanna.

 

Arrivarono. Arrivano sempre.

Per dare il tuo nome a una stella

del loro universo negativo,

per segnare il tuo corpo con un numero

della loro aritmetica di scempio.

 

Un numero e una stella,

così che i loro simili,

così che i loro complici

potessero riconoscerti

e nel momento sancito dall'odio

gettarti nel fango dell’ingiuria,

avvelenarti con i bacilli del pregiudizio

e infine cancellarti dal mondo,

disperdendo le tracce

della tua esistenza

come polvere nel vento.

 

L'asimmetria barionica

è un disequilibrio

dell'universo primordiale

e potrebbe spiegarsi

con la presenza

fra le galassie

della materia oscura.

 

Arrivarono. Arrivano sempre.

 

Li aspettavi.

 

Quando entrarono

nel tuo piccolo mondo

li seguivi con gli occhi

mentre con precisione,

in ossequio agli ordini,

secondo la prassi,

distruggevano ogni cosa

che amavi.

 

Potevi solo assistere

alla fine della speranza,

sapendo che nessuna giustizia,

nessuna umanità

ti avrebbero aiutata.

 

Era come se Dio e la Verità

fossero morti,

sostituiti dai protocolli.

 

Potevi solo assistere

al sacrificio del bene

e pregare che almeno non vedessero

i tuoi taccuini caduti a terra,

le tue parole rivolte agli uomini

di domani.

 

Se Dio era ancora vivo,

se Dio vegliava ancora su di te,

il tuo diario sarebbe diventato invisibile

per qualche istante,

sfuggendo all’ispezione.

 

E quando li poliziotti fossero usciti

con voi dall'alloggio segreto

in Prinsengracht 263,1

ecco che i tuoi quaderni

avrebbero iniziato a raccontare

alla gente del futuro

la storia di Anne Frank,

che era nata in Germania,

aveva vissuto ad Amsterdam,

aveva amato e coltivato i suoi sogni

dietro una porta nascosta

e infine, quando aveva quindici anni,

era stata tradita e portata via,

con la sua famiglia,

verso Westerbork2 e i campi di morte.

 

L'asimmetria barionica

rivela che l'universo

protegge la materia

dall'antimateria.

 

La Gestapo non vide i tuoi quaderni

e se oggi l’uomo

ha una speranza di redenzione,

è perché nella biblioteca del suo spirito

accanto a una copia di Mein Kampf

ce n’è una del Diario di Anne Frank.

 

Roberto Malini

 

 

1 È l’indirizzo dell’alloggio segreto di Amsterdam dove Anne Frank e la sua famiglia si nascosero, insieme ai Van Pels e a Fritz Pfeffer, per più di due anni.

2 Westerbork era un campo di concentramento e di transito che si trovava nel nordest dei Paesi Bassi, in località Hooghalen. Nel periodo fra luglio 1942 e settembre 1944 partirono dal campo 93 convogli diretti ad Auschwitz e Sobibór, trasportando circa 107 mila prigionieri, di cui solo 5.200 sopravvissero.


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