Diario di bordo
Roberto Malini. Ancora uno sgombero a Nocera Inferiore. È pulizia etnica
Il presepe di Nocera Inferiore
Il presepe di Nocera Inferiore 
10 Gennaio 2014
   

Anno nuovo, intolleranza vecchia. Dopo i canti di Natale, le messe di mezzanotte, i fuochi d'artificio e i buoni propositi di fine anno, politici e autorità riprendono in tutta Italia le disumane procedure degli sgomberi. Procedure che si svolgono ovunque come un orrido rituale che vede i potenti accanirsi contro i poveri e gli emarginati. Uomini, donne, bambini rom che si rifugiano nelle città non posseggono – agli occhi delle cittadinanze e degli sgherri – alcun diritto umano o civile ed è diventato “normale” vederli stanati, umiliati, segnalati e messi sulla strada, esposti al freddo e alla violenza.

Non è questo che si dovrebbe dire nelle Giornate della Memoria? Che la locuzione avverbiale da tanti anni sulle labbra dei testimoni, “mai più”, ha perso senso, perché l'orrore della pulizia etnica avviene ancora e – fatto più grave – è applaudita dalla maggior parte dei cittadini italiani.

Nocera Inferiore (Salerno): stamattina la polizia ha sgomberato una famiglia rom in grave difficoltà umanitaria dai portici accanto alla ex Banca Gatto & Porpora. Neanche i sacerdoti dell'adiacente Chiesa di Santa Maria del Presepe hanno mosso un dito per accogliere quell'umanità affamata, infreddolita e disperata. Al posto dei Re Magi, i cittadini hanno assistito all'arrivo della polizia di stato e di quella locale, che hanno provveduto – insensibili come automi di fronte a un caso che era umanitario e non di sicurezza – allo sgombero.

 

Roberto Malini


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