Il blog di Alejandro
Alejandro Torreguitart Ruiz. L'ultima burla dell'anno
30 Dicembre 2013
 

Sì, lo so che sono un burlone, lo dice sempre mio padre quando gli rubo il Granma per farmi le sigarette con il tabacco della bodega, lo dice pure mia madre quando nascondo la pentola a pressione – quella che ha mandato mia cugina che vive in Italia e se la passa meglio di noi – e lei non sa come cuocere i fagioli per il congris di fine anno. Sono un burlone, è vero, ché se la vita non la prendi a ridere finisce che ti prende male e allora ogni tanto scrivo – poco, di questi tempi, ché da ridere c'è poco – e scavo dentro le nostre miserie, di solito ho da far cose più serie...

L'ultima burla dell'anno la farei volentieri a un dissidente, guarda, così, tanto per cambiare, ché poi gli amici comunisti dicono che scherzo solo su di loro e mica va bene, per me son tutti uguali, bersagli da satira, impossibili da prendere sul serio. In un paese come questo governanti e oppositori pari sono, fanno ridere, se tu li guardi da fuori – un poco oltre il nostro manicomio – ti chiedi sogno o son desto? ma poi fai mente locale su quest'isola, dove conta più un culo di mulatta che tante idee di libertà, e ti rassegni. L'ultima burla dell'anno la farei a un dissidente a caso, gli manderei un biglietto omaggio per un volo in qualche parte del mondo, gli direi che ha vinto il premio viaggiatore spericolato 2013, che ogni tot voli Cubana de Aviacion ne sorteggia uno gratis, inventerei una convention sui diritti umani da qualche parte del globo e ce lo spedirei, magari in Alaska, così si raffredda un pochino la testa e si calma, ché qui – come diceva il vecchio Alarcon – è tutto un parti parti di dissidenti. E che ce la faranno i cieli del mondo a contenere questa folla di cubani che viaggiano? Ah, Alarcon mio, era meglio se da giovane andavi a Varadero, guarda, ché questi volano, sai? Mica ci fanno caso alla congestione dei cieli. Non hanno nessun rispetto per il traffico aeroportuale. Ho visto il tuo amico Eliécer con il colbacco, la figlia di Payà con la pelliccia, Yoani Sánchez vestita da birmana... ho visto cose che voi umani non potreste neppure immaginare. Ma a Cuba tutto è possibile, persino che Leonardo Padura Fuentes faccia il Ministro della Cultura, dopo aver dato il Premio UNEAC a una poetessa che scrive liriche d'amore, ermetiche, ... certo, se ne sentiva il bisogno, in un paese come questo se non parli d'amore di cosa parli? Poesie sul baseball non se ne possono fare, credo, anche se in Italia mi dicono che Umberto Saba, un po' di tempo fa, le scriveva sul calcio. Povero Arenas, che sono settant'anni che sei morto, qui ti seppelliscono di nuovo, se prima non li seppelliamo noi con una risata, magari leggendo ad alta voce l'ultimo inedito di Cabrera Infante. Guillermo mio, che vivevi a Londra e dopo morto ti strabordano i cassetti di pagine inedite, mica te li avrà scritti Miriam Gomez tutti questi libri? Burle e dubbi, ma anche la burla d'un dubbio, tanto per darci un tono shakesperiano. So di non sapere e di non valere, ché quando morirò nessuno scriverà per me le mie cazzate. Questo è certo. Dimenticavo. Buon anno a tutti, che il 2014 ci porti qualcosa di buono. Meno viaggi e più idee, magari.

 

Alejandro Torreguitart Ruiz

L'Avana, 30 dicembre 2013

Traduzione di Gordiano Lupi


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