Lo scaffale di Tellus
Piera Isgrò. Le belle parole di Giuseppina Rando
29 Dicembre 2013
 

Giuseppina Rando

Le belle parole

Prefazione di Flavio Ermini

Scrittura Creativa, 2013, pp. 216, € 15

 

Le belle parole di Giuseppina Rando (foto) è uno spaziare dentro la cultura, in un accostamento dosato di autori antichi e moderni, in quelle perfette combinazioni di analogie e differenze, che permettono di considerare il Tutto nella sua completezza...

Saggista colta e raffinata poetessa, l’autrice consente al lettore di viaggiare nell’alfabeto dell’esperienza umana e di leggere all’interno delle cose, con le riflessioni che percorrono la storia dell’animo umano.

È una creazione in prosa poetica la rielaborazione critica delle opere artistiche scelte e selezionate, un invito a riflettere sui valori fondamentali dell’esistere, bouquet di bellezza in armonica composizione di saggezza.

L’intelligenza analitica e lo spessore del sentimento, la profondità del pensiero e l’interessante erudizione abitano tutte le pagine di questo libro. La memoria, l’etica, la civiltà, i fatti del mondo sono orchestrati dalla Rando con ampia gamma di registro linguistico; è un lavoro di tessitura stilistica che cesella i pensieri, creando arte dall’arte. È un disegno del cerchio della vita, in cui fluiscono i valori umani, nel circuito di libertà e sazietà dell’anima.

Davvero bello il concerto di voci, è un’alchimia chimica la dose delle belle parole, un regalo di sistemi valoriali che rendono il lettore più consapevole e più saggio diventato, come direbbe Coleridge. Anima bella, che coglie bellezza e che crea bellezza, quella di Giuseppina Rando, la cui opera recupera l’integrità della persona umana e alimenta la nostalgia della pienezza di vita, spesso negata dalle condizioni attuali della storia.

«Soste tra alcune parole e il cielo notturno della vita. Soste nel personale cammino di ricerca... parole scaturite dal bisogno di riflessione sulla quotidianità... Mettono a fuoco ciò che le circonda». Così si legge dagli appunti di lavoro della scrittrice, che difende la preziosa memoria letteraria, dimostrando che quello che è accaduto contiene il gene di quello che accadrà, nel rispetto dell'individualità di ciascuna tipologia umana.

«Le belle parole ci parlano dell'esistenza come un grande esercizio di stile», ricorda Flavio Ermini nella prefazione al libro, esercizio di un modo di vivere intenso, autentico, libero da condizionamenti e omologazioni, forte nella consapevolezza che «non soltanto ciò che rallegra nutre la nostra mente» e che soltanto dileguando le illusioni si fa spazio al vero.

Con intelligenza emotiva e razionale, l’autrice tesse i fili del pensiero, che attraverso l’immaginazione e l’astrazione conducono al reale e lo raccontano, in un bellissimo patrimonio di artisticità.

 

Piera Isgrò


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