Diario di bordo
Radicali Sondrio. 15.000 firme da 1.300 cittadini 
Positivo il bilancio dell'iniziativa in provincia sui 12 referendum
25 Settembre 2013
 

Sabato scorso, 21 settembre, con 170 sottoscrittori a Chiavenna, si è conclusa in provincia di Sondrio la raccolta di firme sui 12 referendum per la riforma della giustizia e delle politiche su droghe e immigrazione, per abolire il finanziamento pubblico dei partiti e la truffa dell'otto per mille, nonché a favore del divorzio breve.

Il maggior consenso è andato all'abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti, con 1.344 firme, mentre la cancellazione dell'ergastolo ha avuto solo 1.100 adesioni, per un totale di circa 15.000 firme autenticate, ed un autofinanziamento di oltre 3.000 euro.

Il soddisfacente risultato è stato reso possibile anche dalla disponibilità di numerosi autenticatori che a Sondrio, Morbegno, Tirano, Bormio, Chiavenna e Chiesa in Valmalenco hanno consentito con la loro presenza, a prescindere dalla condivisione dell'iniziativa, di rendere questo “servizio pubblico” a favore di quei cittadini che hanno ritenuto di partecipare alla vita politica con questo strumento di democrazia diretta. In particolare Radicali Sondrio ringrazia il consigliere comunale sondriese Pantaleone Catonini, che più di ogni altro ha dedicato il proprio tempo a garantire la presenza dei tavoli radicali in piazza e anche nel carcere del capoluogo.

La campagna avrebbe potuto avere un esito ancora migliore se non ci fosse stata l'arbitraria opposizione del Sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, allo svolgersi dell'iniziativa referendaria durante i numerosi eventi che hanno caratterizzato l'estate, ergendosi così a tutore della “tranquillità” dei cittadini festanti; in buona compagnia del Prefetto, che ha ritenuto, nonostante le nostre sollecitazioni, di non far valere la sua autorità per impedire questa ingiustificata limitazione all'esercizio di fondamentali diritti costituzionali.

Quale che sia l'obiettivo che si conseguirà a livello nazionale, è il caso di ricordare che anche questa volta la scarsa e tardiva informazione della RAI e dei principali media, congiuntamente alla complessità dell'iter burocratico per il conseguimento delle 500.000 firme necessarie, ha rappresentato un ostacolo all'espressione del libero convincimento del popolo italiano. Così come è d'obbligo ricordare che su due argomenti riproposti con questi referendum vi è già stato un chiaro pronunciamento elettorale: nel 1993 il 90% dei votanti stabilì l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti (oggi decuplicato sotto forma di “rimborsi elettorali”) e nel 1987 con il referendum “Tortora” venne affermata con l'80% di consensi la responsabilità civile dei magistrati (poi vanificata dalla legge “Vassalli”).

 

Gianfranco Camero

p. RADICALI SONDRIO



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