Diario di bordo
Roberto Malini. È nato Roberto, simbolo di un mondo senza razzismo
24 Giugno 2013
 

Pesaro – È nato l'attesissimo primogenito di Ipat Ciuraru e Krejasa Stefan, giovani sposi che fanno parte della comunità rom che vive a Pesaro. La famiglia Ciuraru ha deciso di dargli il mio nome – Roberto – e mi ha onorato scegliendomi, per il prossimo battesimo, quale padrino del piccolo. Ipat è anche un coraggioso difensore dei diritti umani, entrato nel Gruppo EveryOne nel 2008 e distintosi per tante azioni umanitarie, oltre che per una paziente opera di educazione antirazzista nelle numerose città italiane in cui è stato relatore e testimone nel corso di eventi culturali e civili. La testimonianza di Ipat e della sua famiglia in relazione alla persecuzione subita dai rom in Italia è alla base di alcune importanti campagne antirazziste condotte in Italia dalle istituzioni dell'Unione europea e dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Con il Gruppo EveryOne, seguo la famiglia Ciuraru molto da vicino. Nei due anni che abbiamo vissuto a Pesaro, siamo stati quotidianamente con loro, condividendone i sogni di integrazione e giustizia sociale nonché, purtroppo, gli episodi di persecuzione.

Per il lavoro umanitario a tutela della famigia Ciuraru e dei rom di Pesaro, i co-presidenti del Gruppo EveryOne hanno subito, da parte delle istituzioni locali, un avviso orale comminato dal questore, numerose convocazioni in questura, pedinamenti e controlli, oltre a ben otto procedimenti penali (cinque dei quali si sono già conclusi – grazie all'intervento delle Nazioni Unite, della Commissione europea, di FrontLine Defenders, degli Avvocati senza Frontiere e di tutte le principali organizzazioni per i diritti dei rom nel mondo – con l'archiviazione delle pratiche o l'assoluzione con formula piena). I nostri attivisti hanno inoltre ricevuto minacce da parte di gruppi razzisti e lettere anonime contenenti gravi intimidazioni e insulti.

Dopo un lungo e difficile impegno e tanti episodi repressivi, fra i quali alcuni sgomberi dagli esiti tragici (si veda per es. qui), finalmente in questo 2013, anche grazie al sostegno dell'Ombudsman delle Marche e all'interazione con l'associazione Cittadinanza Attiva di Civitanova Marche, il Comune di Pesaro ha iniziato a concedere la residenza ai membri della famiglia Ciuraru e ha interrotto – almeno fino ad ora – le politiche di allontanamento nei confronti della stessa, politiche che avevano posto più volte Nita e Mia, genitori di Ipat, in pericolo di vita, specie in inverno.

Ora è nato Roberto e con lui rifiorisce la speranza di una nuova era, per la città di Pesaro e – noi vogliamo crederlo! - per tutto il mondo. Un'era in cui bimbi, donne e uomini di etnia rom e di tutti i popoli oggi colpiti da pregiudizio non siano più guardati con odio, ma accolti con amicizia, sostenuti e protetti, in modo che entrino a far parte della società per contribuire alla sua crescita.

Ciao, piccolo Roberto. Che la tua vita sia felice e che i cattivi sentimenti degli uomini non ti sfiorino mai!

 

Roberto Malini


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