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Vetrina/ Poesie per la mamma
11 Maggio 2013
 

Le mamme vengono sempre celebrate la seconda domenica del mese di maggio e ogni anno generalmente il giorno è diverso. Quest’anno cade il 12 maggio. Festa legata alle rose, simbolo dell’evento, e ciò spiega la scelta del mese, periodo in cui le rose e tanti altri fiori raggiungono il loro massimo splendore. Da alcuni anni in questa occasione in numerose piazze italiane viene venduta l’Azalea della Ricerca, per sostenere la ricerca sul cancro.

Bottega letteraria omaggia tutte le mamme con alcune poesie pervenute in redazione. (P.M. De Maestri)

 

 

 

MAMMA

 

Mamma,

la dolcezza di questo nome

profuma di rosa.

Nel tuo sguardo

raccolgo petali di luce

e gocce di rugiada.

Nei giorni di non colore

dalle tue mani sbocciano

scintille d’amore.

Mamma,

sorgente di vita

che non conosce mai fine.

 

Paola Mara De Maestri

 

 

MAMMA

 

Tanti e tanti sono gli anni

che hai voluto andare

lasciando il mondo

senza dirmi nemmeno una parola,

in silenzio tutta sola,

alzando gli occhi verso il cielo

hai disteso le mani al Signore

che ti ha preso in Paradiso

per incominciare la vita eterna.

 

Nelle notti quando cerco il sonno

io ti vedo, serena e sorridente,

con più fili d’argento tra i capelli

e la bocca pronta per parlarmi,

da lassù la tua mano sembra si stenda

per accarezzarmi con tenerezza

e levarmi quel nodo in gola

che mi strozza e lascia muto

in una penombra di paura.

 

Con le nostre mani strette assieme

il mio cuore sembra che scoppi

e le lacrime che scorrono sul viso

lavano un po' il dolore

di quel giorno che son venuto

per accompagnarti a lenti passi

in quel luogo di non più ritorno,

all’ombra delle tue montagne

con l’amore di tutti i cari.

 

Ti supplico di rimaner con me

nelle notti che non finiscono mai

per parlarmi come una volta

e leggere con gli occhi umidi

quelle lettere che ancora scrivo,

senza spedirle ma tenute care,

che mi incoraggiano a continuare

a proseguire nei miei giorni

sempre vuoti senza di te.

 

Cici Bonazzi

 

 

 

LA TUA ECO

 

Una volta avrei potuto dire:

madre ti darò i miei occhi

di poiana sopra la valle,

le mie orecchie sentiranno

melodie di silenzi,

le mie nari assorbiranno

profumo di narcisi bianchi,

la mia pelle liscia

sfiorerà la tua senza calore,

i miei pensieri penetreranno

nei tuoi spenti desideri.

Ora sono la tua eco.

 

Giuseppe Ravelli

 

 

MAMMA SOLE

 

Mamma come la vita,

Mamma come la speranza,

Mamma come l'amore e la costanza.

Sentii scandire in un sussurro queste parole,

al vento,

all'imbrunire del cielo

fino alla nascita dell'aurora.

 

Le sentii dalla bocca di un vecchio,

parlare alle fronde degli alberi

mentre guardava il cielo.

Le sentii poi da un bambino

gridarle all'infinito

ascoltandone l'eco.

Ne sentii il bisbiglio leggero

tra gli aghi di pino e il sottobosco fiorito.

 

Mamma,

sinonimo di donna che sopporta,

sinonimo di colei germoglia e fiorisce,

un ponte che congiunge il seme al calore del sole.

 

Mamma;

dissi,

chiamai,

gridai piangendo.

 

La vidi come tutt'ora

fare da sostegno,

come colonna portante del mio regno.

 

Mamma

mi diede le ali e mi spinse verso il cielo,

le sue mani erano di tutti i colori della terra,

puntava lassù tenendomi tra le braccia;

Verso lo splendido brillare del sole.

 

Lara Tocalli

 

 

TI AMO, MAMMA

 

è cresciuto ormai l’albero

che succhiò la tua linfa
è cresciuto forte
e ha dato i suoi frutti
ma quando impazza la bufera
che divelta i suoi rami
invoca ancora il tuo nome
e tu arrivi col tuo sorriso
e col tuo amore
a lenire il suo dolore
mamma
il tuo albero ora
principia a spogliarsi
ma
il tuo dolce viso
vive nella parte verde di me
vive nel profumo di quella rosa che mi donasti
e nelle parole vergate sul foglio bianco della mia anima
con inchiostro indelebile della tua immensa dolcezza
mamma
il tuo nome è inciso sulle mie labbra
ti ho amato ti amo e ti amerò
come tu amasti me.

 

Giovanni De Simone

 

 

Mamma

ora che trascino i miei passi

rivedo nei fiori del giardino

la tua anima stanca.

Rivedo il travaglio della tua gioventù

tra guerre e tumulti

nel duro lavoro di casa

con padelle e rumori di culla

strilli e carezze di teneri bimbi

salti sui letti e caldi balocchi

rimboccar le coperte e ringraziare Gesù

per la trascorsa giornata.

Il tenero bacio sulla lucida fronte

nel sonno cadente del frutto

che fu del tuo ventre.

Oh mamma

ora ti vedo

velata

nella luce dei fiori

attendere il tempo

per stringermi ancòra

sul tuo tenero cuore.

 

Giorgio Gianoncelli


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