Oblò cubano
“E chi se ne frega della puntualità dei treni se vivi sotto il fascismo?” 
Pierantonio Micciarelli scrive a Leonardo Antonio Mesa Suero
Il regista Pierantonio Maria Micciarelli (al centro) dal set di
Il regista Pierantonio Maria Micciarelli (al centro) dal set di 'Soy la otra Cuba' (Italia, 2011) 
26 Aprile 2013
 

Inviato come commento al pezzo di Gordiano Lupi “Attendendo Yoani”, pubblicato qui il 24 aprile, riportiamo in nuovo post questa lettera di P.A. Micciarelli quale contributo a un dialogo difficile, ma cui Tellusfolio non ha mai inteso rinunciare.

 

 

Gentile signor Mesa, evidentemente a lei sta più a cuore il match USA VS CUBA piuttosto che una nuova, obiettiva analisi dei problemi cubani. Forse ha dei biglietti in prima fila... Parla della legge Helms Burton, dell'embargo e di altri cavilli formali e burocratici che da cinquant'anni hanno bloccato l'evoluzione di un popolo intero.

È ovvio che Cuba non incarni più nessun pericolo per nessuno stato, fa solo pena col suo esercito, il 9° più potente al mondo, sotto naftalina dall'ottobre 1962, figuriamoci che paura per gli USA che potrebbero cancellare la nostra isola preferita in una mezza mattinata... Questo lo immagina, ne sono certo, anzi lo sa. Ancora una volta non capisce che non stiamo parlando di tutto ciò. Il Cambio di Cuba deve partire da Cuba e non da avvoltoi pronti a sbranare i resti del “Paradiso”... Lo capisce che non si parla di una partita di champion's league, ma di equilibri socio-politici?

Lei fa ancora troppo affidamento su un “manuale per l'uso” che ormai non vale più, non ha ragione d'essere. Non ha ancora capito che il nocciolo sta nel presente e in un prossimo futuro, e non nei passati squallidi, reazionari e prepotenti atteggiamenti di un regime che ha mentito a se stesso e al proprio popolo, e ha fallito (e questa è storia). Non parliamo più di embargo, di Helms Burton e di Guantanamo. È come dire che non ci sono più “Le mezze stagioni”, una banalità. Dice Wilde “Il passato è bello perché è passato”, e certamente il passato di Cuba non è mai stato così bello (sembra affermare lei). Sarebbe potuto certamente essere un passato luminoso che avrebbe condotto a un presente idilliaco, ma non è andata così. E allora perché continuare a ripetere come un disco rotto la solita tiritera? Sarebbe come dire che “Quando c'era LUI i treni erano sempre puntuali”... E chi se ne frega della puntualità dei treni se vivi sotto il fascismo?

Lo vuol capire che l'atteggiamento intransigente e arrogante di un governo straccione ed orgoglioso non fa che peggiorare la qualità della vita dei propri concittadini? Le panzane dell'istruzione e dell'assistenza medica, e non solo, sono state sfatate da anni, per cui non facciamo i soliti elenchi di “ipotesi” di come sarebbe stato se... A Cuba sta bene chi è allineato, gli altri sono feccia. Concentriamoci su quello che si vede; violenza, povertà e repressione.

Non ho niente da guadagnarci a continuare a dire ciò che so, solo perché l'ho visto. Sono anche io un Mercenario? Meglio, sono della C.I.A.? Per produrre il mio film ho speso personalmente un capitale ingente che non rientrerà mai più nelle mie tasche, solo per raccontare quello che ho visto; ho rifiutato l'appoggio dei fascisti-terroristi di Miami che avrebbero potuto lanciare il mio film worldwide perché detesto, disprezzo i prepotenti. E loro sono prepotenti ed assassini, infami e senza onore. Come Fidèl & Co.

Non me ne frega niente di statistiche o soffiate, di sapere che gli USA continuano ad odiare Cuba solo perché sono stati messi in ginocchio dalla Rivoluzione tra il '59 e il '62, l'unico periodo in cui, COME LEI SA BENE, la Rivoluzione è stata grande e supportata da tutta Cuba; poi la magia, anzi il trucco, è sfumato. Cuba ormai non “se la caga” più nessuno!!! Solo i Cubani continuano a combattere e a sperare, per cui lasciamo da parte le vecchie foto, gli slogan e i bei discorsi e rimbocchiamoci le maniche.

Mi sento in compagnia di pochissimi nella mia battaglia personale; non sto con gli USA, piuttosto mi affogo in piscina come Brian Jones; non sto con con Cuba, sarebbe anacronistico, trendy e politicamente snob. STO CON I CUBANI. Non è una gara tra noi due o tra me e l'associazione amici Italia-Cuba, o con Gianni Minà, alfiere di Fidèl. Codesti sono estremisti pomposi e polverosi come quelli del CANF di Miami, ma di opposto colore.

Io parlo in nome dei Cubani ai quali schiacciano i diritti. E lei, con chi sta?

 

Pierantonio Micciarelli


 


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