Diario di bordo
Un Presidente indipendente 
Č ciņ che serve ed č quello che si puņ fare
20 Aprile 2013
 

La convulsione di queste ore rischia di annebbiare la vista. C'è chi lo fa con dolo, come emerge con chiarezza da ciascuna delle 'operazioni' tentate, chi semplicemente non riesce a vedere.

Vediamo. (Tentiamo, almeno).

Fin qui da tutte le forze in campo si è percorsa la strada di strumentalizzare l'elezione del Presidente della Repubblica al fine di risolvere la crisi politica. Lo dico più chiaramente: Rodotà e Prodi sarebbero serviti per la formazione di un governo PD-SEL-M5S; Marini, D'Alema, Amato e perfino la 'tecnica' 'neutra' Cancellieri, viceversa, per un governo PD-SC-PdL. Questa la realtà delle cose al di là delle parole usate, da una parte e dall'altra, per presentarle. E a questa erronea impostazione ha inevitabilmente portato la scelta, di cui porta la responsabilità per primo Giorgio Napolitano, di andare a questa elezione senza aver dato soluzione alla 'crisi' politica.

Non è per caso, dunque, e nemmeno soltanto per l'immancabile ostracismo antiradicale, che il nome di Emma Bonino – in cima ad ogni sondaggio (perfino quello di “Servizio pubblico”, ricordate?) prima dell'inizio delle operazioni di voto – sia letteralmente scomparso all'apertura delle urne.

Eppure, se si può guardare e si vuol vedere, quello è il nome – ancorché appaia 'impronunciabile' – per giungere alla scelta di un Presidente indipendente da parte di una larghissima maggioranza dei grandi elettori.

Non credo, anche se non escludo, che Napolitano abbia la chiaroveggenza e l'ardire (ma questo forse anche sì) di pronunciare quel nome negli incontri con Bersani, Berlusconi, Monti... in corso mentre scrivo. Chi altri, dunque?

Qualcuno c'è, che possa farlo, in questo delicatissimo momento. Ho parlato chiaro fin qui e non vedo perché dovrei astenermi dal farlo su questo. Stefano Rodotà, che già in questi giorni ha rilasciato dichiarazioni all'altezza della stima di cui gode, insieme con un gruppetto di persone di buona volontà (Matteo Renzi, Mara Carfagna, Benedetto Della Vedova, Giuseppe Civati... ne faccio solo qualcuno, a titolo d'esempio, fra quelli che quel nome già l'han saputo pronunciare) lo potrebbe fare: prima dell'inizio della sesta votazione.

Quanto scommettete che, per domani, potremmo festeggiare il nostro Presidente?

 

Enea Sansi


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