Lisistrata
Lidia Menapace. Il gran pasticcio
15 Aprile 2013
 
   Stiamo messi e messe male, questo lo sappiamo, ma non sembra che ci diamo da fare per stare meglio. E qualcosa sarebbe possibile. Almeno districare in parte il pasticcio e vedere se vi sono spazi di agibilità.
   Proviamo. È dubbio se le elezioni le abbia vinte Grillo o Bersani: ma è certo che Monti le ha perse. E altrettanto certo è che Berlusconi ha retto e contrattaccato meglio del previsto e sperato. Fin qui siamo nei giudizi abbastanza certi, ma facenti parte di opinioni.
   Mentre si prepara il nuovo governo, rimane in carica il vecchio, dato che non vi può essere vuoto di potere: ma rigorosamente per gli “affari correnti”. Non è certo un affare corrente la decisione di pagare le imprese che hanno crediti verso la pubblica amministrazione. Sono debiti in gran parte lasciati dal governo Berlsconi e quindi non si capisce come un governo coalizzato anche con Berlusconi possa essere preparato o predisposto per succedere a Monti, che doveva rimediare al malfatto. Non è ordinaria amministrazione o affare corrente il piano delle frequenze radio e tv: Passera dice che sarà pronto entro 40 giorni. Il che significa che pensa di essere un governo nel pieno dei suoi poteri e ancora in carica per più di un mese. Questo non può essere consentito.
   Le cariche istituzionali di pieno diritto attualmente in carica sono – oltre al presidente della Repubblica ancora per poco – i presidenti di Camera e Senato.
   Intanto, alla faccia di tutto lo sproloquiare su trasparenza e democrazia diretta, tutti i discorsi sul governo sono cifrati e le candidature per il Quirinale sembrano il gioco del lotto e uno sventagliamento di consigli illustri e scemi. Cito ad esempio il card. Bagnasco, segnalabile per somma originalità: vorrebbe come presidente una personalità di alta statura ed equilibrato. Ragazzi, che profondità! Da restare a bocca aperta! Faceva più notizia e anche ridere se voleva uno bassetto e squilibrato. Che la piantino!
   Propongo che Grasso e Boldrini convochino le due assemblee parlamentari in rapida successione mettendo all'o.d.g. la discussione generale su criteri programmi e previsioni per il governo, nonché previsioni e proposte per il Quirinale. Le sedute delle Camere sono pubbliche, riprese dalla Tv pubblica, seguite da giornalisti professionisti: finalmente potremo sapere che cosa vogliono partiti e gruppi, che la piantino anche loro di fare roboanti dichiarazioni sulla trasparenza e di trovarsi al chiuso come se dovessero eleggere un papa.
 
Lidia Menapace

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