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Ferdinando Bruni in “Rosso” di John Logan 
Il Teatro dell'Elfo a Sondrio luned́ 25 marzo
16 Marzo 2013
 

Lunedì 25 marzo 2013, ore 21:00

Sondrio, Sala Polifunzionale

“Don Vittorio Chiari” (ex “Don Bosco”)

ROSSO

di John Logan

regia di Francesco Frongia

con Ferdinando Bruni, Alejandro Bruni Ocaña

 

 

La pièce è ispirata alla biografia del pittore americano Mark Rothko, maestro dell’espressionismo astratto, che alla fine degli anni Cinquanta ottenne la più ricca commissione della storia dell’arte moderna, una serie di murali per il ristorante Four Season di New York. Puntando i riflettori proprio su quel periodo, Rosso mette in scena lo scontro tra generazioni di artisti: tra Rothko, un uomo maturo che fa i conti con se stesso, e Ken, giovane allievo alla ricerca di un “padre”. «Il figlio deve scacciare il padre. Rispettarlo, certo, ma anche ucciderlo», sostiene Rothko ripercorrendo la propria storia. «Abbiamo distrutto il cubismo, io e de Kooning e Barnett Newman». Dopo due anni di lavoro febbrile per realizzare i dipinti murali, sarà inevitabilmente Ken a mettere in discussione le scelte del maestro in uno scontro teso e feroce che lo spinge alla scelta radicale (ma intimamente coerente) di disattendere gli impegni con il Four Season.

John Logan dipinge il ritratto di un uomo ambizioso, egocentrico e vulnerabile, uno dei più grandi artisti-filosofi del ‘900, per il quale «la pittura è quasi interamente pensiero. Metter il colore sulla tela corrisponde al dieci per cento del lavoro» sostiene «il resto è attesa». Pittura ed estetica, etica e spiritualità, istinto e percezione, apollineo e dionisiaco, arte effimera o necessaria, quadri come merci e prodotti: tutti temi importanti che l’autore non teme di portare in scena, fino a farli diventare materia teatrale drammatica e struggente.

Per Ferdinando Bruni è l’occasione per una prova d’attore a 360 gradi, in cui il gesto pittorico e quello teatrale si completano e confondono. A dirigerlo Francesco Frongia che già aveva firmato in prima persona una delle sue interpretazioni più applaudite, sdisOré di Giovanni Testori, oltre alle regie a quattro mani della Tempesta, L’ignorante e il folle e L’ultima recita di Salomé.

Uno spettacolo per tornare a riflettere su temi centrali delle ultime produzioni dell’Elfo: lo scontro tra generazioni, la ricerca di un linguaggio comune, l’esigenza di trasmettere l’esperienza.

 

TEATRO DELL’ELFO


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