Oblò cubano
Gordiano Lupi. Yoani in Brasile 
Il suo arrivo ha scatenato polemiche tra sostenitori e detrattori del regime castrista
18 Febbraio 2013
 
   Yoani Sánchez è arrivata in Brasile, prima tappa del suo giro del mondo in 80 giorni. Erano le 00:30, ora locale, quando Yoani è scesa da un volo proveniente da Panama all'aeroporto internazionale di Guararapes (Recife), dove era attesa da alcuni amici, tra i quali il cineasta Dado Galvao, anfitrione brasiliano. La blogger ha salutato i giornalisti e ha promesso di rilasciare prima possibile alcune dichiarazioni alla stampa. In serata Yoani Sánchez assisterà alla proiezione del documentario Conexión Cuba-Honduras, prodotto da Galvao, del quale è protagonista. La proiezione avrà luogo a Feira de Santana, stato di Bahía. Sánchez andrà in aereo fino a Salvador, capitale di Bahía, e da lì proseguirà in auto fino a Feira de Santana, città di 557.000 abitanti, situata a 116 chilometri dal centro principale.
   La blogger è attesa da molti impegni brasiliani, incluso la sua partecipazione a conferenze e dibattiti sulla libertà di espressione. Yoani ha detto che desidera molto conoscere i brasiliani e il loro stile di vita. Martedì Yoani concederà una conferenza stampa a Feira de Santana, firmerà copie del suo libro De Cuba con cariño e parteciperà a un dibattito sui diritti umani. Mercoledì sarà giornata turistica dedicata alla visita di Salvador de Bahía, quindi partirà per San Paolo, dove si fermerà fino a sabato.
   Il giro del mondo di Yoani proseguirà in Messico, Perù, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Germania, Svezia, Svizzera, Italia e Spagna, dove tra gli altri eventi prenderà parte a un congresso su Internet che avrà luogo a Burgos dal 6 al 8 marzo.
   «Farò conferenze in alcune università, come Colombia o New York, visiterò la sede di Google e di Twitter. Sarà un po' come fare il giro del mondo in 80 giorni, ma non voglio stare più a lungo fuori dal mio paese, non mi piace separarmi dalla mia famiglia, ho molte cose da fare a Cuba e desidero tornare presto. Non ho nessuna paura per il ritorno, alcuni amici temono che non mi lasceranno rientrare, ma non lo credo possibile, perché sarebbe un comportamento oltremodo illegale... se mi impedissero di rientrare nel mio paese mi trasformerebbero in una profuga, non credo che lo faranno», ha detto Yoani.
 

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L'arrivo di Yoani Sánchez in Brasile ha scatenato un'accesa polemica tra sostenitori e detrattori del regime castrista. Yoani è stata ricevuta all'aeroporto di Guararapes, a Recife, dal regista Dado Galvao e da alcuni amici che l'hanno invitata per farla assistere alla proiezione del documentario Conexión Cuba-Honduras, girato da Galvao. Un gruppetto di studenti della locale Università si sono dati appuntamento al terminal per contestare la presenza di Yoani Sánchez in Brasile, gridando slogan in favore del governo cubano.

Le proteste contro Yoani si sono ripetute poco dopo all'aeroporto di Salvador de Bahía, da parte di una trentina di attivisti del Foro de Asociaciones de Solidaridad con Cuba.

Yoani ha affrontato i suoi critici con il sorriso sulle labbra, dicendo: «Magari anche a Cuba avessimo la stessa libertà di protestare! Viva la democrazia! Voglio la democrazia anche nel mio paese!»

I principali quotidiani brasiliani hanno riportato la notizia dell'arrivo di Yoani. Secondo alcuni opinionisti locali, pare che l'ambasciatore di Cuba in Brasile, Carlos Zamora Rodríguez, abbia organizzato – lo scorso 6 febbraio – una riunione con militanti di sinistra per organizzare una campagna di discredito contro la blogger. È in corso un'indagine parlamentare sui fatti.

 

Gordiano Lupi


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