Diario di bordo
Giuliano Ghilotti. Il piacere di fare …le spese
17 Luglio 2010
 

PROLOGO

Ci siamo occupati del “Fallimento Gianoncelli” nello scorso numero di dicembre, perché di “normale”, questa gestione del fallimento, non ha nulla.

Ricordiamo:

  • al 24/07/08 a fronte di entrate per € 188.008, solo € 36.151 sono stati devoluti ai creditori, mentre ben € 146.090 si sono dissolti per spese di procedura (tra le quali spese per cause: avv. Nicola Marchi € 56.734, avv. Daniele Schena € 39.373);

  • il piano di riparto del curatore dott. Marco Cottica è stato stroncato dalla Cassazione Civile con sentenza del 17/11/01, ma le rettifiche imposte non sono state pagate;

  • la commistione tra la gestione del fallimento societario con quelli dei singoli soci è stata dichiarata dalla Cassazione «indebita... onde nessuna valutazione… anche soltanto di utilità ed opportunità» ne può giustificare l’improprio amalgama; eppure la violazione prosegue come nulla fosse, in spregio alla Corte.

Ma, poiché al peggio non c’è mai fine, esaminiamo l’ultimo atto del dramma.

 

ATTORI PRINCIPALI

Avv. Nicola Marchi: avvocato del Fallimento Gianoncelli s.n.c. e dei fallimenti dei soci.

Dott. Marco Cottica: curatore fallimentare

Gianoncelli Patrizia, Marinella, Diletto e Giorgio: figli dei soci falliti.

 

IL FATTO

La vicenda che qui narriamo principia da cause intentate dal curatore (per conto del “Fallimento”) inerenti l’eredità che la nonna (estranea ai fallimenti) lasciava ai nipoti (figli dei soci falliti): vicende intricate con venature di assurdo che tralasciamo per motivi di spazio.

Quello che qui interessa è fotografare l’attribuzione delle spese legali: ad una delle parti soccombenti (coniugi Fiori) il “privilegio” delle spese compensate, ai quattro nipoti l’intero importo delle spese che ammontavano a € 37.727 [vedi lett. a) prima parte del doc.], ovvero circa € 9.000 a testa.

Ma, come vedremo, a Patrizia Gianoncelli, la cui unica colpa è di essere nipote di sua nonna e figlia di suo padre, questo debito di € 9.000 costerà un appartamento del valore di € 121.000.

 

IL DOCUMENTO

[vedi immagini allegate] Istanza per l'attribuzione al fallimento Gianoncelli della intera somma ricavata dalla vendita dell'immobile pignorato... (pagg. 5 e 6)

 

IL COMMENTO

I nostri valorosi, rivolgono le loro, diciamo così, attenzioni, alla sola Patrizia Gianoncelli pignorandone l’appartamento di proprietà e vendendolo all’asta al prezzo di € 70.500, (l’acquirente sig. Morelli Sandro Giovanni, ha preso al volo l’affare, pare senza nemmeno perdere tempo a visionare l’immobile).

Patrizia ha un lavoro in regime di precariato ma pur con enormi difficoltà avrebbe forse potuto far fronte alla sua quota parte di 9 mila euro (un anno di lavoro). Ha perso la casa!

Ma perché non chiedere le spese anche agli altri tre nipoti?

Interviste e dichiarazioni dei manager del fallimento non se ne conoscono: certo è una domanda che qualcuno dovrebbe porre, oltre a noi.

Quel che i fatti ci dicono è questo: Diletto e Giorgio Gianoncelli, in quanto ex-dipendenti della Gianoncelli s.n.c. sono creditori privilegiati, ovvero sono i primi a dover essere pagati interamente con le somme introitate dal “Fallimento”.

Accade invece che, eccezione fatta per una piccola parte di somme corrisposta 11 anni fa, stanno attendendo da circa 13 anni il pagamento delle loro competenze di lavoro dipendente e, da circa 10 anni, le maggiori quote imposte dalla Cassazione. Inoltre il “Fallimento” avrebbe dovuto quantomeno compensare le spese legali pretese con i crediti da essi vantati, ma così facendo non sarebbe entrata liquidità in cassa, e sarebbero rimaste “scoperte” le ulteriori spese; già, perché tutte queste procedure, che stanno al diritto come gli uccelli stanno sott’acqua, sono state contestate da Patrizia (ma voi vi fareste sfilare un appartamento senza fiatare?) e ad ogni ricorso si accompagna, come la falce accompagna la morte, la relativa nota spese, alquanto pingue in verità.

Per puro esempio citiamo le spese legali del reclamo contro il rigetto della sospensione del pignoramento dell’immobile: 4.534 [vedi punto b) del prima parte del doc.].

Nessuno stupisca: le spese legali e di procedura connesse al pignoramento lievitano da 37.727 a € 68.366 ed infine a 85.313 (le due somme della seconda parte del doc.), superando il valore dell’immobile svenduto,1 e siamo daccapo, con rinnovati i presupposti per ulteriori pignoramenti.

Intanto continuano a non essere pagati i creditori privilegiati del fallimento, tra i quali Diletto e Giorgio Gianoncelli, per non parlare di quelli chirografari (non privilegiati).

La domanda sarà banale: a che servono Tribunale, Giudici, Curatori e Avvocati, se alla fine della fiera i creditori rimangono sempre con una pelle di fico in mano?

 

AUGURI

Nell’Inghilterra della crisi economica del 1840 Dickens visse la propria infanzia nella miseria. Traspose le sue esperienze nel romanzo strappalacrime di successo Un canto di Natale che narra le vicende di due affaristi tanto avidi e taccagni da rovinar la vita a loro stessi. Scrooge, il protagonista, riceve la visita notturna dello spirito del socio da poco defunto che spiega quale inferno dovrà vivere per l’eternità. Non punizioni atroci, non sofferenze fisiche: il suo spirito con indicibile strazio, sarà in prossimità dei derelitti, dei disperati, delle vittime della sopraffazione e dell’egoismo, senza nulla poter fare per costoro. L’avvertimento dello spirito cambierà per sempre la vita di Scrooge che vivrà, d’allora in poi, con altruismo, in serena felicità.

Auguri anche a voi, gestori di “fallimenti” e dei destini umani, di profonda consapevolezza e serena felicità!

 

giuliano.ghilotti@fastwebnet.it

(da 'l Gazetin Carta canta”, giugno 2010)

 

 

1 È andata meglio a Berlusconi che, pur avendo chiesto risarcimento di danni di qualche cosa come € 20.000.000, oltre a € 1.000.000 di sanzioni, a RAI-Luttazzi-Travaglio per la trasmissione “Satyricon”, è stato condannato dal Tribunale di Roma, a pagare spese legali per € 16.855,00.

Ai lettori, fatte le debite proporzioni, il doveroso confronto! (Eppure Berlusconi si sente, notoriamente, perseguitato dai magistrati!!).


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