Diario di bordo
Elezioni Lombardia. Una nuova legge regionale per l'acqua pubblica! 
L'appello dei Comitati acqua della Lombardia ai candidati alle elezioni regionali
04 Febbraio 2013
 

Nei primi 100 giorni del nuovo governo regionale, deve essere approvata una nuova legge regionale che garantisca la gestione totalmente pubblica dell'acqua in Lombardia.

È questo il contenuto dell'appello che il Coordinamento regionale Acqua pubblica della Lombardia rivolge ai candidati presidenti alle elezioni regionali del 24 e 25 febbraio prossimi.

I comitati acqua, che avevano promosso i vittoriosi Referendum nazionali del giugno 2011 contro la privatizzazione dell'acqua, si rivolgono con un appello ai candidati e alle liste politiche, affinché venga approvata una nuova norma regionale che garantisca la gestione totalmente pubblica dell’acqua, da attuarsi tramite l'affidamento ad enti di diritto pubblico, escludendo il ricorso ai privati.

A tale scopo, il Coordinamento regionale Acqua ricorda che a fine 2010 (ovvero pochi mesi prima del Referendum) il Consiglio regionale approvò a maggioranza una pessima legge che obbligava alla privatizzazione dell'acqua; sulla medesima norma sono inoltre intervenute alcune sentenze della Corte Costituzionale che hanno bocciato buona parte della legge voluta da Formigoni. Ciononostante, il Consiglio regionale uscente non ha mai provveduto a modificare la legge, che invece, come più volte richiesto dai Comitati acqua, deve essere necessariamente allineata al risultato referendario e alle sentenze della Consulta.

Inoltre con la stessa legge, la maggioranza formigoniana ha tolto ai Comuni la titolarità sulle scelte in materia di servizi idrici, consegnandola alle province.

Ora, dopo i Referendum e in vista di una possibile revisione delle Province, i Comitati acqua chiedono una nuova legge regionale che ripristini la potestà dei Comuni ed assicuri la gestione totalmente pubblica del servizio idrico (acquedotti, fognature e depurazione), che in Lombardia necessita di urgenti investimenti.

 

Nell’appello i Comitati acqua chiedono a tutti i 5 candidati presidenti (Albertini, Ambrosoli, Carcano, Maroni, Pinardi) e a tutte le forze politiche che li sostengono:

1) di assumere come impegno dei primi cento giorni la formulazione di una legge regionale specifica sul governo e la gestione delle risorse idriche e dell’intero ciclo dell’acqua per tutti gli usi, evitando qualsiasi tentativo di mercificazione della risorsa e di privatizzazione della gestione;

inoltre e in particolare rispetto al Servizio Idrico Integrato (S.I.I.), chiedono che:

2) il S.I.I., inteso quale insieme delle attività di captazione, adduzione e distribuzione di acqua a usi civili, fognatura e depurazione delle acque reflue, sia classificato come un servizio pubblico locale di interesse generale, privo di rilevanza economica;

3) il S.I.I. sia organizzato sulla base di ambiti territoriali ottimali (ATO) corrispondenti ai bacini idrografici;

4) le province, i comuni e la città metropolitana organizzino il S.I.I. affidandone la gestione, per ciascun bacino, a soggetti di diritto pubblico;

5) la gestione del S.I.I. sia ispirata a promuovere il risparmio idrico e l’uso dell’acqua di rubinetto da bere.

 

Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati Acqua Pubblica


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