Telluserra
Una frottola per Ferrara 
di Anna Elisa De Gregorio
08 Gennaio 2013
 

I doni di gennaio


da Le Très Riches Heures du Duc de Berry

(Gennaio)

 

I menestrelli cantano le frottole,

mentre al castello passa mezzanotte.

L’anno vecchio è buttato

nel carro della morte.

 

Preziosi lapislazzuli

sull’abito del duca,

di lapislazzuli il carro del sole

e il cielo di presepe.

 

Azzurra anche l’attesa,

azzurro sembra il colore dei doni.

Sulla tavola i cani

finiscono gli avanzi dei padroni.

 

Ecco l’anno bambino!

Le tasse per la festa

hanno messo in ginocchio i contadini.

Chi penserà a loro?

 

Che cosa si nasconde sotto l’incanto

chiuso dai nastri d’oro?

Neppure al duca è concesso sapere,

ognuno immagini il dono che vuole.

 

Come in ogni altra notte

fuori morte e miseria;

né morte, né miseria

all’apparenza sfiorano il signore.

 

Ma sarà l’ultimo suo capodanno:

fino al castello arriverà la peste.

Chi vede il cuore oscuro del futuro?

Solo chi inventa storie.

 

 

 

Les très riches heures du duc de Berry (Gennaio)

 

Les très riches heures du duc de Berry è “un libro d’ore” del 1412 di devozioni, salmi e norme religiose, che i F.lli Limberg hanno arricchito con dodici miniature e relativo calendario di grande bellezza (ciascuna di queste rappresenta un mese dell’anno). Il lavoro fu interrotto nel 1416 per la peste che fu causa di morte del conte e dei miniaturisti. Tutto questo spinge subito, guardando oggi le miniature, ad una riflessione sullo scorrere del tempo, sull’impermanenza, sulla condizione umana e sull’insensatezza dell’esistere di ieri come di oggi. La frottola, in parte ecfrastica, è scritta in endecasillabi alternati a settenari.


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