Diario di bordo
Roma. Cannabis: disobbedienza dei Radicali 
Nonostante la flagranza di reato nessun intervento delle forze dell'ordine
09 Novembre 2012
 

Roma - Si è conclusa nel pomeriggio di oggi la manifestazione antiproibizionista per l'accesso alla cannabis terapeutica e la depenalizzazione per uso personale della coltivazione della marijuana, in piazza Montecitorio, promossa da Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, Associazione Luca Coscioni, Radicali Italiani, Associazione Il Detenuto Ignoto. Nel corso della manifestazione l’on. radicale Rita Bernardini, oltre a presentare alla stampa una sua mozione firmata da 27 deputati per impegnare il governo a semplificare le procedure di importazione, commercializzazione e accesso ai farmaci a base di cannabis e a favorirne la produzione sul territorio nazionale, come atto di disobbedienza civile, ha consegnato ad alcuni malati lì presenti alcuni cime di piante di marijuana, che da giugno sta coltivando sul suo terrazzo. La reazione delle forze dell’ordine si è fatta attendere, nonostante l’on. Bernardini avesse chiesto il loro intervento ai microfoni. Dopo delle ore sono stati sequestrati circa 600 grammi di marijuana. Ai tre malati che hanno ricevuto la cannabis è stata contestata la violazione amministrativa dell’art. 75 dpr 309/90, mentre alla deputata Bernardini al momento nulla, come si evince dal verbale che alleghiamo. Domani saranno effettuate le analisi per stabilire il principio attivo della sostanza sequestrata [dosi medie singole].

Di norma per quantitativi così elevati di sostanza stupefacente sequestrata è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza o almeno questo sarebbe stata la procedura che sicuramente andava applicata nei confronti di ciascun cittadino. E per altro anche il parlamentare che commette un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza non gode di alcuna immunità ai sensi dell’art 68, terzo comma, della Costituzione; pertanto nei confronti dell’on. Bernardini le forze dell’ordine avrebbero dovuto procedere con l’arresto. Ma inspiegabilmente è stata fatta una eccezione: forse perché l’arresto avrebbe sollevato a gran toni il problema politico e sociale della legalizzazione della cannabis e del suo uso terapeutico?

 

Valentina Stella

 

 

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