Arte e dintorni
Classici & Moderni. Quattro pittori fra tradizione e attualità 
Marina Falco • Fuelpump (Fabio Valenti) • Lorenzo Pietrogrande • Fabio Sironi
22 Settembre 2012
 

CLASSICI & MODERNI

Quattro pittori fra tradizione e attualità

Marina Falco •

Fuelpump (Fabio Valenti) •

Lorenzo Pietrogrande •

Fabio Sironi

A cura di Giovanni Cerri

Inaugurazione: martedì 25 settembre, ore 18

Archivio-Galleria Lazzaro by Corsi

via Cenisio 50, Milano

25 settembre – 3 novembre 2012

Orario: martedì – sabato, 9 – 13 / 15 – 19

 

 

L’Archivio Galleria Lazzaro by Corsi con il ciclo di mostre “Classici & Moderni” inaugura la nuova stagione espositiva, con un segnale di apertura a nuove proposte contemporanee nella linea figurativa che gli è consona di tradizione. L’intenzione, infatti, è quella di affiancare all’attività di promozione della figura di Walter Lazzaro, un ciclo di mostre – idealmente una vera e propria “collana” – di artisti che rappresentano la continuità con il linguaggio pittorico o scultoreo incentrato sulla pittura di rappresentazione, di racconto e narrazione della nostra attualità.

 

I quattro Autori di questa prima mostra si sono formati all’Accademia di Brera e quindi sono cresciuti nell’ambito artistico milanese. Ognuno di loro ha una propria ben definita identità di ricerca e in tutti loro sentiamo l’eredità di nomi illustri, quasi un “ripasso” del Novecento per quei rimandi visivi che li rendono interessanti e ricchi di spunti.

Marina Falco (Napoli 1967) espone un corpus di lavori in bianco e nero in cui si avverte la sua origine: Napoli e dintorni. Con un segno deciso e graffiante rivisita quei luoghi e quelle figure che sono reminiscenza di affreschi, di sculture greco-romane a cui si aggiungono scorci di vecchie case che congiungono le atmosfere di Napoli a quelle di Milano dove l’artista vive da più di vent’anni.

Lorenzo Pietrogrande (Venezia 1961), abile disegnatore, con un tratto sicuro e veloce, è pittore alla ricerca di spazi, di cieli, di paesaggi quasi minimali per la sintesi di segno. Scene semplici della vita di tutti i giorni. Spazi che ricordano l’ampiezza dei cieli di Tiepolo e rigori “quattrocenteschi” che sembrano provenire lontanamente dal ritorno all’ordine di Carlo Carrà post-futurista.

Fabio Sironi (Milano 1956) disegnatore e illustratore –ricordiamo la sua collaborazione con il Corriere della Sera dal 1987– si è avvicinato negli anni più recenti alla pittura, alla dimensione del “quadro”. L’ultimo suo ciclo pittorico, “Il volto della classe digerente”, denota una vena satirica di acida critica sociale. Colti nella deformità di un ghigno che seppellisce ogni pietà umana, questi direttori o “faccendieri” in giacca e cravatta che si presentano nella loro tracotanza ricordano certi pingui soggetti di Otto Dix e George Grosz.

I soggetti dipinti da Fuelpump (Fabio Valenti, Cantù 1967) sono esseri seriali, con variazioni di pulegge, bulloni, viti, circuiti. Teste umane che diventano robot, automi, esseri meccanici. In questi lavori che tendono a creare un mondo sovrareale e immaginario si può scorgere qualche richiamo a Graham Sutherland e a David Hockney.

 

 

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