Diario di bordo
Alberto Figliolia. La crisi in dieci punti 
(+ qualche esclamativo/ interrogativo)
31 Agosto 2012
 

1) In Europa siamo tutti dei gran figli di Troika

2) I mercati rionali sono decisamente più etici di quelli finanziari

3) Solidarizzare con la figura intellettuale della massaia alle prese con l'indecifrabilità dei mercati

4) Una volta le aste si facevano alle elementari per imparare a scrivere; ora si fanno solo per piazzare titoli pubblici

5) I derivati del latte sono più sani di quelli finanziari (alcuni dei quali non a caso vengono definiti tossici)

6) Lo spread è disgustoso anche solo a pronunciarsi

7) I tecnocrati, quando non sanno che cosa dire per levarsi dall'imbarazzo o giustificare il proprio (in)operato evocano per gli avversari il termine “populismo” e per l'opinione pubblica, mentalmente dilavata ed erosa dai talk-show, la parola “crescita”

8) Viviamo in un'era colma di Cincinnati (o, almeno, tali si credono)

9) Illusorio pensare che vigano i più tersi principi della democrazia: il cittadino è ridotto al rango di un suddito-consumatore, dai diritti precari (quindi maggiormente inchiodato al bisogno dal bisogno), cui è concesso l'applausometro per gratificare il narcisismo dei potenti

10) I privilegi e i redditi/rendite dei politici sono il memento della nostra perenne gogna e vergogna

 

Alberto Figliolia


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