Diario di bordo
Marco Pannella. “Dalle nuove catacombe si alzerà la battitura della speranza” 
Previsto per oggi il tam-tam dalle carceri
30 Agosto 2012
 

Giovedì suoneremo così le nostre campane”. Marco Pannella rispolvera una battuta storica per presentare la 'Grande Battitura della speranza' che oggi, giovedì 30, dalle 19:30 alle 20, si alzerà da tutte le carceri italiane, prima manifestazione di ripresa della lotta nonviolenta per l'Amnistia e la riforma della Giustizia.

«Dalle catacombe della civiltà che sono le carceri italiane», spiega all'Adnkronos il leader radicale, «i fedeli alla religiosità della libertà umana faranno suonare le loro campane di dolore ma soprattutto di speranza».

Con la battitura delle sbarre, aggiunge il leader radicale, «rilanciamo la campagna per l'amnistia di tutti gli abitanti delle catacombe della democrazia e della giustizia: le detenute e i detenuti assieme agli altri carcerati, cioè la polizia penitenziaria, il volontariato, il ceto dirigente delle intere comunità penitenziarie».

«L'amnistia» rimarca «è l'unico strumento strutturale per interrompere la flagranza criminale dello Stato italiano che da tre decenni è condannato dalla giurisdizione europea per tutti i peggiori reati contro i diritti umani, personali e sociali. Il grido che si alza dalle carceri» aggiunge Pannella «è stato certamente ascoltato ma non capito da Napolitano. Deve essere conosciuto da tutti, perché le carceri davvero sono le catacombe contemporanee, il luogo dove gli 'ultimissimi' dettero corpo alle loro testimonianze con parole, preghiere e comportamenti coerenti».

«Chi abita le nuove catacombe sono gli 'ultimissimi' della storia romana. Tutti quelli che lo vogliono, perché loro lo sanno, dato che in questo Paese la conoscenza è vietata e negata, domani potranno battere il ferro sulle sbarre delle loro comuni celle di tortura e di oppressione, annunciando lieti la sperata liberazione del diritto e della giustizia, in un'Italia che è precipitata nel dominio della violenza dopo il cinquantennio di partitocrazia detto antifascista. A Teramo» racconta il leader radicale «i detenuti mi hanno accolto cantando “Pannella è uno di noi”. Anche altri compagni e campagne che girano nelle carceri hanno sentito risuonare questo motivo».

«La battitura della speranza» conclude Pannella «deve annunciare il tempo del riscatto della giustizia e della democrazia, come ripresa di questa grande campagna non violenta, in nome della legge e del popolo sovrano».

 

Fonte: Radicali.it


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