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Eugenio Rebecchi. Quadro 4: Mimesi del gerundio
21 Agosto 2012
 

Mimesi del gerundio

 

(Ombra e luci )

Poesia

delle tenebre e dei chiarori

d'antico disincanto

e d'illuminazione nuova.

Chiaroscuri inevitabili.

La strada verso il colle

genera, dal fango,

un percorso cosciente.

La terra ha brividi

di freddo e s'assicura

il calore d'un passo

qualunque.

Orme stanche

s'appoggiano

sul molle terriccio

che sale

senza sussulti.

Nell'ora in cui

il crepuscolo

monta la guardia

al giorno

sommessamente

si defila il canto

dell'errabondo.

I suoi pensieri

attardano

il camminare incerto.

E il vino rosso

dolce creatura

nel bicchiere di vetro

splende

d'una luce granata

che grida nel palato

la storia d'una vigna

vecchia e sola.

 

Eugenio Rebecchi

(da Mimesi del gerundio, Ibiskos, 1991)

 

 

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