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“Mi farò ispirare da un luogo stupendo”. Chiude con Bosso l'AmbriaJazz 
Si conclude domenica con “Spiritual” la rassegna 2012 dopo ben 16 concerti
01 Agosto 2012
 

A Bormio nella Piazza del Crocifisso il suo trio omaggia le radici della musica jazz.

Due parole con il trombettista, che sta vivendo un momento particolarmente florido

 

 

Sarà Fabrizio Bosso a chiudere “ambriaJazz 2012”, domenica 5 agosto a Bormio. Una conclusione in bellezza dopo ben sedici concerti entusiasmanti. Il celebre trombettista suonerà nella Piazza del Crocifisso a Combo (ore 21) in trio con Alberto Marsico (piano e organo hammond) e Alessandro Minetto (batteria) per un omaggio alla tradizione gospel in chiave soul.

La serata, organizzata da ForteMente in collaborazione con il Comune di Bormio e il Centro di Chirurgia Avanzata e Odontoiatria Valtellinese del dott. Paolo Pianta, è dedicata con grande affetto ala memoria di Antonio “Toni” Colturi.

Ad “ambriaJazz 2012” Fabrizio Bosso porta uno dei suoi progetti più divertenti. La memoria del passato e l’energia di nuovi linguaggi si alternano e alimentano la carica deflagrante della musica di un organ trio molto adrenalinico. Spiritual, nato nel 2008 sulla matrice comune della black music, tende a esplorare per lo più un repertorio di tipo tradizionale, nel quale spiccano grandi classici come “Down by the Riverside”, “Amen”, la notissima “When the Saint Go Marchin’in” e “Amazing Grace”, inno molto amato dalla comunità afroamericana che, per assurdo, fu composto proprio da un mercante di schiavi.

Il concerto di Bormio per “ambriaJazz” arriva in un momento particolarmente florido nel percorso di Fabrizio Bosso. Reduce dal successo di Enchantment, l’omaggio a Nino Rota inciso con la London Symphony, ha da poco pubblicato assieme a Javier Girotto il disco Vamos, ricco di suoni e ritmi latini, in cui è presente anche una cover del celebre brano “A taste of honey”, sigla di “Tutto il calcio minuto per minuto”.

 

Due parole su questo lavoro che va alle radici della musica jazz.

È un progetto nato assieme ad Alberto Marsico e Alessandro Minetto. Volevamo affrontare il repertorio gospel in una nuova chiave musicale. Abbiamo scelto le melodie più famose, le più adatte per essere interpretate in chiave jazz, lavorando molto sulle ritmiche. When the Saints Go Marching In, per esempio, l'abbiamo riletto con un ritmo afro. Nel concerto ci sono anche però alcuni brani originali.

Suonerà in un luogo ricco di spiritual(ità), davanti ad una chiesa del Trecento. Che ne pensa?

Sarà sicuramente un motivo in più di ispirazione, le location possono influire molto sulla riuscita di un concerto. È importante lasciarsi ispirare per suonare alcuni temi, come per esempio Amazing Grace che di solito è il brano che conserviamo per la fine o per il bis.

È già stato qui in Valtellina in inverno. Che impressione ha riportato del pubblico sondriese?

Sicuramente un pubblico molto attento, caloroso e preparato. Non ho suonato molte volte in queste zone, però le ricordo tutte con molto piacere, come l’ultima a Sondrio.

Un suo giudizio sul festival “ambriaJazz”, giunto alla quarta edizione.

Non può essere che positivo. In tempi come questi, è difficilissimo organizzare con una certa continuità eventi culturali. Se si è arrivati alla quarta edizione, vuol dire sicuramente che dietro le quinte ci sono persone piene di entusiasmo e passione.

 

Ambriajazz (www.ambriajazz.it)

è anche su Facebook: www.facebook.com/ambriajazz

 

Paolo Redaelli, p. “ambriaJazz 2012”

Organizzazione: associazione culturale ForteMente, Sondrio


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