Oblò cubano
Cuba. Sull'incidente che ha causato la morte di Payá e Cepero 
I due sopravvissuti negano di essere stati inseguiti e urtati da un'auto
31 Luglio 2012
 

«Per favore, tiratemi fuori di qui», dice lo spagnolo Angel Carromero alla comunità internazionale.

Lo svedese Aron Modig (foto) afferma di essersi recato a Cuba per portare 4.000 euro a Payá, che sarebbe servito a creare una sezione giovanile del MCL. «Sono consapevole di essere venuto a realizzare attività illecite, non permesse a Cuba. Non è la prima volta che consegno denaro e strumenti elettronici a dissidenti», aggiunge.

 

 

I due politici europei sopravvissuti all'incidente dove sono morti Oswaldo Payá e Harold Cepero, hanno negato di essere stati inseguiti e urtati da un altro veicolo.

«Ho perso il controllo dell'auto dopo essere entrato in una buca», ha spiegato il conducente. «Non ricordo altri veicoli coinvolti nell'incidente», ha aggiunto lo svedese. Nonostante tutto, la famiglia di Payá afferma che i due stranieri inviarono messaggi dai loro cellulari assicurando che erano stati inseguiti e urtati diverse volte da un veicolo.

Modig e Carromero sono ancora detenuti a Cuba. Il Ministero degli Interni incolpa Carromero del sinistro, per eccesso di velocità, non rispetto dei segnali e perdita di controllo del veicolo. Rischia fino a 10 anni di galera. Modig e Carromero possono essere accusati - proprio come lo statunitense Alan Gross - di attività sovversiva e controrivoluzionaria, per aver distribuito denaro, strumenti elettronici non consentiti e aver aiutato la formazione di un gruppo giovanile dissidente. Modig e Carromero erano a Cuba con visto turistico, perché è impossibile ottenere altre tipologia di visto se una persona non è autorizzata a svolgere funzioni politico-giornalistiche dal governo cubano. Alla luce della situazione giudiziaria dei due stranieri, le loro dichiarazioni non rivestono un valore decisivo, sarebbe opportuno attendere quando saranno rilasciati e potranno parlare in patria, da persone libere. Per adesso la loro priorità è lasciare Cuba. E non sarà facile.

 

Gordiano Lupi


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