Telluserra
Stefania Iattarelli: un profilo tracciato dai familiari 
a cura di Maria Lanciotti
31 Luglio 2012
 

Stefania Iattarelli nasce il 12 luglio 1964 a Roma dove muore il 29 ottobre del 2011.

Nel 2001, Stefania viene chiamata alla Televisione italiana come consulente culturale per Rai 2. In tale ambito contribuisce alla realizzazione di numerosi programmi. Tra gli altri, in collaborazione con Dario Fo e Giorgio Albertazzi, dà vita alla “storia del teatro italiano” in otto puntate in cui si ripercorrono le tappe fondamentali della nostra drammaturgia, dalla rappresentazioni delle Laudi di Jacopone da Todi fino al Rinascimento, passando per il Teatro di corte, il Teatro del Ruzante, dell’Aretino, di Machiavelli, per approdare poi al teatro del Settecento e dell’Ottocento. Un ampio excursus nel mondo della nostra scena, con aneddoti, curiosità, scoperte, ora raccolte in otto Dvd conservati nelle più prestigiose Università e Biblioteche italiane e che costituiscono oggetto di studio.

Ha inoltre collaborato alla realizzazione del primo magazine di cultura della nostra televisione attraverso una lunga serie di incontri con i più importanti rappresentanti del mondo artistico, culturale, politico del nostro Paese. Tra i tanti personaggi intervistati, si ricordano Alda Merini, Susanna Tamaro, Lucio Dalla, Franco Zeffirelli, gli stilisti Versace e Biagiotti, gli attori Umberto Orsini, Glauco Mauri e altri ancora.

Nello stesso periodo, e fino alla sua scomparsa, ha svolto altre attività culturali al di fuori dell’ambito Rai: per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia ha scritto un testo teatrale su Gustavo Modena, un personaggio della nostra scena teatrale il quale oltre che un grande attore è stato anche un fervente patriota: con le sue opere, le sue idee e le sue azioni ha contribuito non poco alla realizzazione di quel grande sogno italiano che è stato il Risorgimento.

Per la Romana Pellegrinaggi ha poi realizzato un altro testo teatrale in cui fede cristiana e spiritualità si fondono in un’azione drammatica lungo la via franchigena che dall’Italia porta due individui, uno di fede e l’altro miscredente, fino al Santuario di Compostela. Dai discorsi sulla cristianità fino al confronto di due idee contrapposte riguardanti il soprannaturale e i valori del Cristianesimo, e soprattutto dalle visioni dei tanti luoghi sacri che incontrano lungo il percorso, avviene il miracolo della conversione da parte dell’ateo. Un testo semplice e complicato al tempo stesso in cui vengono evidenziati i grandi temi riguardanti il significato della vita, della morte, della conoscenza e della fede. Il testo è stato rappresentato con successo e ha raccolto oltre che il plauso del pubblico anche un alto riconoscimento da parte del Vaticano.

Insieme con il fratello Leonardo, ha poi scritto un altro testo teatrale, Killer, una favola dark rappresentata con successo al Teatro Internazionale di Roma. Stefania non ha potuto assistere alla “prima”. Si è spenta dieci giorni prima.


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