Diario di bordo
Cannabis terapeutica: l'iniziativa radicale nonviolenta di disobbedienza civile
18 Giugno 2012
 

Oggi, 18 giugno, ore 11:30: la canapa torna alla Camera dei Deputati. Nella Sala stampa di Montecitorio si è tenuta una Conferenza stampa per il riconoscimento del diritto dei pazienti di curarsi con i derivati della Cannabis, durante la quale Rita Bernardini (deputata radicale) ha operato un atto di disobbedienza civile piantando alcuni semi di cannabis sativa in altrettanti vasetti.

Oltre alla deputata radicale erano presenti Mina Welby e Andrea Trisciuoglio (rispettivamente co-presidente e membro del consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni), Claudia Sterzi (segretaria dell’Associazione Radicale Antiproibizionisti) e pazienti affetti da sclerosi multipla e da altre patologie i cui effetti degenerativi potrebbero essere in parte leniti dai derivati naturali o di sintesi della cannabis. A chiudere la conferenza sono state le conclusioni di Marco Pannella.

Si tratta – hanno dichiarato i promotori – di chiedere al Parlamento di affrontare il problema della legalizzazione ad uso terapeutico dei derivati della cannabis, regolamentando la materia in modo da poter soddisfare le necessità dei pazienti in un contesto di legalità e sicurezza, senza arroccarsi in sterili contrapposizioni.

In Italia il cammino dei malati affetti da patologie che possono essere curate con la cannabis è invece un percorso ad ostacoli che a volte diviene un vero calvario che trova ragione solo nella follia proibizionista che intende sanzionare con la prigione comportamenti sicuramente incolpevoli.

La regione Toscana, la Provincia di Bolzano, alcune ASL consentono ai malati – spesso solo teoricamente – di accedere a farmaci a base di cannabinoidi.

Con la nostra “affermazione di coscienza” vogliamo ricordare che al Senato giace da anni un progetto di legge presentato dai radicali (a prima firma Donatella Poretti) il quale introduce la possibilità per persone affette da alcune gravi patologie di accedere sia alla cannabis in forma naturale, sia ai farmaci derivati da estratti di cannabis, mentre alla Camera, in Commissione Giustizia, è stata da poco calendarizzata la proposta di legge (a prima firma Rita Bernardini) che si propone di depenalizzare la coltivazione domestica della marijuana.

L’obiettivo è quello di sollecitare gli esponenti politici degli altri partiti ad adoperarsi per garantire un rapido iter parlamentare di questi progetti di legge, con ciò approvando misure concrete che non costringano i cittadini e i pazienti, spesso affetti da gravissime patologie, a rivolgersi al mercato nero delle mafie e delle camorre.

 

QUI puoi firmare la petizione contro le mafie delle droghe proibite

 

 

Fonte: Radicali.it


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