Dialogo Tf
Gianluigi Nuzzi: “Santa Sede non dia lezioni di diritto” 
Spero si rivolga ai giudici italiani, sarà prima volta...
24 Maggio 2012
 

«Fa riflettere che vengano lezioni di diritto da un paese che ha introdotto il reato di riciclaggio solo nel 2010». Il giornalista Gianluigi Nuzzi, autore del libro Sua Santità (Chiarelettere), in cui vengono pubblicati numerosi documenti riservati del Vaticano e lettere inviate al papa, reagisce così all’annuncio della Santa Sede di ricorrere alla giustizia per denunciare il furto e la ricettazione delle carte segrete, consegnate a Nuzzi – come lui stesso ha dichiarato – da persone che operano in Vaticano.

«Qui si vuole forzare la legge italiana introducendo il reato di 'ricettazione di notizie', che sarebbe la morte della libertà di stampa», ha detto Nuzzi presentando ieri pomeriggio il suo libro all’associazione della stampa estera insieme all'editore Lorenzo Fazio e al teologo Vito Mancuso.

«Di solito per verificare le notizie si cerca la conferma di più fonti» ha spiegato, «ma qui, come si dice, carta canta. Ora si cerca di darmi del ricettatore. Nel libro però si parla di fatti, non di gossip, né di un vociare sordo nei corridoi dei sacri palazzi. Ci sono i documenti, e qualsiasi altro giornalista cosa avrebbe fatto se non pubblicarli? Io mi rimetto alla giustizia italiana. Se poi il Vaticano vi si rivolgerà sarò molto contento, perché sarà la prima volta che la Santa Sede dialoga con i giudici italiani. Ci sono molte rogatorie dei magistrati del nostro paese che sono rimaste inevase», sottolinea Nuzzi ricordando quanto detto nella sua trasmissione a La7 “Gli intoccabili” dal PM di Roma Luca Tescaroli a proposito della mancata collaborazione del Vaticano sull'omicidio Calvi.

L'autore di Sua Santità ha anche negato che ci sia stata violazione della privacy, «perché» ha detto «non siano di fronte a documenti privati: qui si parla di relazioni tra stati». Come nel caso della cena tra Benedetto XVI e il presidente Napolitano, prima della quale il “ministro degli Esteri” vaticano, mons. Dominique Mamberti, ha redatto una nota «sulle leggi italiane da cambiare, una cosa che mi inquieta», ha detto Nuzzi. O come nel caso dell'altra vicenda “emblematica” dell’esenzione ICI alla chiesa su cui il libro svela «una trama di contatti di incontri fra il presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi e il ministro Tremonti per evitare che l'unione europea condannasse questo privilegio».

A proposito, poi, di chi gli ha passato la mole di documenti segreti, da cui emergono oltretevere «scontri a tutti i livelli», Nuzzi ha parlato di «persone che vivono e lavorano in Vaticano e che da anni cercano di cacciare i mercanti dal tempio, riconoscendo comunque nella guida di Benedetto XVI un indiscutibile punto di riferimento». L'autore del volume ha anche dichiarato di «non aver pagato nessuno, se non qualche caffè o colazione di lavoro, ma non ho dato un euro». Nuzzi ha anche detto di aver «avuto paura» mentre lavorava al libro, «perché ero depositario di documenti consegnatimi da persone che lo avevano fatto a loro rischio, e finché non ho visto il volume stampato ho sempre temuto. Va detto: vent'anni fa questo libro non sarebbe mai uscito».

 

(da Notizie Radicali, 24 maggio 2012)


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