Diario di bordo
Roberto Malini. Telefonare a Toma nel carcere degli orrori
Fernando Botero,
Fernando Botero, 'Abu Ghraib 57', 2005 (Marlborough Gallery, New York) 
01 Aprile 2012
 

Ancona – Tanti cittadini stanno provando a telefonare a Toma - l'anziano Rom romeno detenuto senza colpa - nel carcere di Monteacuto. Il regolamento carcerario nega tale possibilità, a meno che Toma - che è analfabeta - presenti richiesta scritta indicando i nomi delle persone con cui desidera comunicare. Nonostante le condizioni di sovraffollamento inumane, il clima di paura e depressione che induce tanti detenuti a progettare gesti estremi, la mancanza di condizioni igieniche decorose, l'orrore quotidiano in cui vivono esseri umani, spesso condannati senza colpa (a meno che non siano colpe la povertà o il disagio), le regole cui i prigionieri devono obbedire sono ferree. Nessun diritto, un'infinità di doveri. Nessuna dignità, solo imposizioni e barriere, catene e bende strette intorno all'anima dei reclusi. Un muro impenetrabile che impedisce a tanti esseri umani disperati di scorgere unica luce di speranza: il mondo esterno, la Terra degli Uomini Liberi. (Roberto Malini)

 

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