Diario di bordo
Se non abbandoniamo il vecchio Toma, possiamo tirarlo fuori dall'inferno 
Ripresa dall'UNAR la notizia della richiesta di grazia
31 Marzo 2012
 

Pochi sanno cosa significhi entrare in una struttura come quella di Monteacuto - Ancona, dove non esiste più dignità né sicurezza personale

 

 

Ancona – Non esiste tutela dell'integrità della persona né rispetto dei suoi diritti. Nelle prigioni italiane si subisce ogni genere di coercizione e l'esistenza diventa un tragico calvario. Ecco perché diciamo che il vecchio Toma, con la sua innocenza e la sua integrità, con la sua vulnerabilità e le sue patologie, è a rischio di vita.

Solo se riusciremo a proteggerlo fino a quando Napolitano non valuterà il suo caso e gli concederà la grazia, Toma Ciuraru se la caverà e potrà guardare con un po' di speranza al futuro. In carcere si muore, fisicamente e moralmente; ecco perché non dobbiamo abbandonarlo e dobbiamo far sentire la nostra presenza a chi trasforma le prigioni in gironi infernali. Se ce la facciamo, tutti insieme, sarà davvero un'azione umanitaria preziosa e indimenticabile. Una vittoria del bene sul male. Un scintilla nel buio fondo di questi tempi, di quest'Italia...

 

Gruppo EveryOne - Poeti per i diritti umani

(da EveryOne, 30 marzo 2011)

 

 

»» La notizia della richiesta di grazia è stata ripresa ieri dal sitoWeb dell'UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) del Ministro per le Pari Opportunità e del Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri


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