Diario di bordo
Ordine dei Giornalisti… “censurato”: salta la mostra
Floriano Ippoliti,
Floriano Ippoliti, 'Di qualcosa si deve pur morire', 2002 - olio su tavola, 80x120 cm 
25 Marzo 2012
 

Contestato l’invito a una giovane collega che voleva rivolgere un appello per la libertà di pensiero e di espressione in Siria. Annullata la tappa romana della mostra itinerante.

 

 

 

L’Ordine… “censurato” annulla la mostra di Roma. Salta dunque la tappa romana della mostra itinerante sulla libertà di stampa che si sarebbe dovuta inaugurare lunedì (26 marzo) a Palazzo Cavalieri, Sede di Banca Marche. E si interrompe anche la collaborazione con Banca Marche, partner e sponsor dell’iniziativa. La decisione di annullare l’evento è stata presa dal Presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche per la mancata condivisione, da parte della Banca, di un invito rivolto a una giovane collega, iscritta all’Ordine delle Marche, nata in Italia da genitori siriani, che aveva chiesto di intervenire all’inaugurazione per rivolgere un appello a favore della libertà di pensiero e di espressione in Siria dove, nell’ultimo anno, sono stati uccisi 67 reporter siriani e stranieri.

Come è noto la Siria è bandita ai giornalisti stranieri e le uniche informazioni che filtrano (oltre a quelle dei media fedeli al regime) sono quelle trasmesse in rete dai blogger o da coraggiosi giornalisti e fotografi che si sono introdotti clandestinamente nel Paese. Gli ultimi due colleghi a morire mentre lavoravano sono stati l’americana Marie Colvin e il francese Gilles Jacquier (vincitore del Premio “Ilaria Alpi”). L’invito dell’Ordine, rivolto senza una preventiva consultazione, non è stato accettato dalla Banca perché – ha scritto il responsabile delle pubbliche relazioni – avrebbe trasformato in «una iniziativa politica una manifestazione di carattere culturale».

Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche ha ritenuto inaccettabile per un Ordine, custode della libertà di stampa e di pensiero, chiedere di tacere (e far tacere) una sacrosanta voce di dissenso. «All’interno di una mostra sulla libertà di espressione», ha dichiarato il Presidente Dario Gattafoni, «un appello di pochissimi minuti di una collega, nata e cresciuta in Italia, iscritta all’Ordine delle Marche, apprezzata autrice di libri, collaboratrice di riviste marchigiane era sembrata un’occasione per valorizzare ancora di più il senso di una iniziativa che è e resta di carattere culturale e che certo non sarebbe scivolata sul terreno politico per questo».

 

(da Ordine dei Giornalisti delle Marche, 24 marzo 2012)

 

 

Nell'illustrazione, l'opera di un altro degli artisti della mostra itinerante che non giungerà nella Capitale, com'era invece in programma, domani


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