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Alba Montori. La memoria: Grüne Rose
28 Gennaio 2012
   

Grüne Rose è il cortometraggio di Dario Picciau e Roberto Malini che ricorda le vittime della persecuzione attuata dai nazifascisti contro gli omosessuali. Patrocinato dall'Ilga, ospite d'onore ai festival internazionali dedicati al cinema per i diritti umani o agli eventi LGBT, quest'opera è un simbolo della tragedia che colpì migliaia di cittadini innocenti, repressi, imprigionati, castrati, soggetti ad orribili esperimenti clinici solo perché erano omosessuali.

 

 

«Qual è il più grande servizio che la conoscenza della storia ci può fornire? Quello di metterci sull'avviso. I nazisti hanno voluto uccidere gli ebrei semplicemente perché essi erano ebrei, gli zingari perché erano zingari e gli omosessuali perché erano omosessuali: venivano tutti visti come dei devianti che dovevano essere eliminati. In ciò consisté la soluzione finale».

«Bisogna ricordare che insieme ai sei milioni di ebrei, sono morti anche centinaia di migliaia di zingari, di omosessuali, di intellettuali e anche di oppositori politici del regime nazista, sia religiosi, sia laici. Ci si deve rendere conto di cosa rappresenta la presa di potere di un regime dittatoriale e si deve amare e conservare questa democrazia che con tanta fatica abbiamo riconquistato».

«Dovremmo cercare di trarre delle conclusioni da un'esperienza che ha travolto milioni di esseri umani e capire perché si debba conoscere questa storia, nonché quale lezione potremmo avere da questo passato». (Tullia Zevi)

 

Grüne Rose è il cortometraggio che celebra la memoria dell'Olocausto dei “triangoli rosa”, lo sterminio degli omosessuali sotto il regime nazista. Le scene del film sono ispirate alle litografie di Richard Grüne (1903-1983), artista tedesco omosessuale arrestato e incarcerato dalle SS (1936), poi deportato nei lager di Sachsenhausen (1937-1940) e Flossenburg (1940-1945).

Nove anni all'inferno, una martirio cui Grüne sopravvisse per tramandarci la sua testimonianza umana e artistica.

Sul set di Grüne Rose è nata questa serie di tableaux vivents, che corrispondono ad altrettante “stazioni” della memoria: un percorso che riconduce alla vicenda di Richard Grüne ed è la tragica allegoria di un pregiudizio che esiste ancora oggi persecuzione, tortura e sterminio.

 

Alba Montori

(da paperblog, 27 gennaio 2012)

 

 

Titolo originale: Grüne Rose. Produzione: Visions Arcigay Firenze. Contenuti: nazismo, guerra e gay, repressione politica, arte e gay. Categoria: Corti. Genere: Drammatico. Anno: 2007. Nazione: Italia. Durata (min.): 20 (?). Lingua originale: Italiano. Formato: 35mm Col. Regia: Dario Picciau. Interpreti: Francesco Caci, Enzo Maria Cilento, Angelo Cirfiera, Emanuele Cirfiera, Giovanni Cirfiera, Massimo Muntoni, Paolo Riva, Libero Stelluti. Soggetto e sceneggiatura: Roberto Malini. Dir. fotografia: Roberto Basili, Luca D'Addario. Sito web: www.whitemouse.eu

 

 

Rosa, come l'inizio del mattino.

In una legnaia persa nel nulla l'odio consumò la più atroce vendetta contro l'amore. Nell'era più oscura e crudele della storia umana, uomini dalle mani di fuoco marchiarono i cuori d'altri uomini con segni di condanna. E l'amore – quando i sicari più spietati conobbero il suo nome – fu braccato, combattuto, privato del suo diritto alla diversità, tormentato e, infine, assassinato. Ma dalle ceneri della follia, ecco il suo spettro e il suo seme (fantasmi e speranze ritornano sempre), rosa come l'inizio del mattino, verdi come germogli.

 

» Richard Grüne e la passione del XX secolo


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