Diario di bordo
Maria Grazia Lucchiari. Aria tossica a Padova: legalità inquinata 
Da nove giorni consecutivi picco di inquinamento acuto da polveri sottili
16 Gennaio 2012
   

Da nove giorni consecutivi a Padova si registra un picco di inquinamento acuto con una media giornaliera di 88 microgrammi di polveri sottili per metro cubo d’aria registrati al quartiere della Mandria. Gli abitanti del quartiere 3, quello dell’acciaieria e dell’inceneritore, Granze di Camin e Forcellini, respirano l’aria più inquinata in assoluto con picchi da 114 µg/m3. In questi giorni il quartiere Arcella ha toccato punte di 112 µg/m3. La legge fissa a 50 µg/m3 il limite sanitario giornaliero. La stazione Aps di Forcellini che rileva i dati dell’inceneritore addirittura non pubblica i dati dei giorni più critici che solitamente sono i più impressionanti, con punte di 236 µg/m3 di polveri sottili toccate nel 2011. In questi giorni ci sono più accessi al pronto soccorso per asma bronchiale, ci sono più ricoveri, c’è maggior consumo di farmaci anti asmatici e antibronchitici. L'aumento di mortalità cardiovascolare si manifesta entro i 4 giorni successivi al picco di inquinamento. L'aumento di mortalità per cause respiratorie e si protrae per almeno 10 giorni.

Il silenzio del Comune è allarmante. La legge attribuisce al Sindaco e all’Assessore all’ambiente una specifica posizione di garanzia a tutela della salute e della incolumità di tutte le persone presenti sul territorio del Comune, quindi dovrebbero dare comunicazioni tempestive sui monitor cittadini e sugli organi di stampa in presenza dell’urgenza sostanziale di evitare gravi conseguenze sul bene primario della salute dei cittadini. In questi giorni i bambini dovrebbero evitare giochi e divertimenti all’aria aperta che richiedano intenso sforzo, gli sportivi dovrebbero preferire l’attività in ambienti chiusi, le persone anziane dovrebbero limitare le passeggiate all’aperto, le persone con problemi polmonari o affette da disturbi cardiaci dovrebbero evitare del tutto l’attività fisica all’aperto e limitare la permanenza all’aria aperta.

A Padova nel 2011 la qualità dell’aria è peggiorata rispetto al 2010 nonostante nella città sia stato avviato il metrotram, realizzate nuove infrastrutture, le tangenziali e le strade a scorrimento veloce, il completamento del cavalcaferrovia che collega via Sarpi a via Dalmazia, la realizzazione di una rete di tangenziali e bretelle che permettono al traffico di scorrimento di evitare il cavalcavia Borgomagno. Dal 2005 al 2011 a Padova i limiti sanitari a tutela della qualità dell’aria sono costantemente superati, ma il Comune si ostina a proporre misure palesemente inefficaci e sostanzialmente inutili, ma soprattutto non intende applicare la legge che prevede che il Piano di Tutela e Risanamento dell’aria sia adottato con la Valutazione ambientale strategica che gli impone di considerare tutte le fonti di inquinamento atmosferico comprendendo l’inceneritore e l’acciaieria, le due fonti principali di degrado ambientale e sanitario. Il Comune di Padova non tutela un diritto fondamentale costituzionalmente garantito quale quello del bene primario alla salute e a vivere in un ambiente sano.

 

Maria Grazia Lucchiari, ADUC Padova


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