Cinema anni 70 & 80
Cine 70 e dintorni
09 Agosto 2006
 

Cine 70

Coniglio Editore, pagg. 70, € 7,50

 

Cine 70 ha ormai tagliato il traguardo dell’ottavo numero sotto la guida dell’esperto Franco Grattarola, vero storico e certosino catalogatore di tutto il cinema di genere anni Settanta. La redazione è composta da ottimi intervistatori e critici del settore come Andrea Napoli, Stefano Ippoliti, Matteo Norcini e Paolo Albiero, che ogni numero ci sorprendono scovando personaggi difficili da ricordare che invece sono meritevoli di memoria storica.

In questo numero Matteo Norcini intervista Moira Orfei, una donna di circo in prestito al cinema, diva solo per caso, ma che ha recitato a fianco di Franco e Ciccio, Walter Chiari e Totò ed è stata diretta da registi del calibro di Germi, Risi e Freda. Moira Orfei è stata interprete del peplum per poi passare alla commedia classica, ma non ha mai ceduto a compromessi con la commedia sexy perché i ruoli scollacciati non le si addicevano. Chi si ricorda di Enzo Monteduro? Pochi, credo. Eppure Paolo Albiero e Franco Grattarola gli hanno fatto una straordinaria intervista che ripercorre tutta la carriera del Buster Keaton italiano. Monteduro ha avuto la sfortuna di imbattersi in registi non eccezionali come Roberto (Bianchi) Montero, Alfonso Brescia ed Emanuele Di Cola, ma nei film in cui veniva ben diretto dimostrava di sapere il fatto suo come attore comico. Certo, chi ricorda soltanto Calore in provincia, Sogni proibiti di Don Galeazzo curato di campagna e L’eredità dello zio buonanima non può avere un buon giudizio dell’attore. Se però rivediamo Monteduro guidato da Cicero, Sordi, De Sica, Steno, Fassbinder… l’opinione non può che cambiare.

Grattarola dedica grande attenzione anche alle starlet del cinema anni Settanta: in questo numero della rivista troviamo la bellezza gitana di Pilar Velasquez, dalle lunghe gambe e i capelli neri, che è passata con disinvoltura dal western all’erotico. Matteo Norcini intervista un ottantenne Gino Pagnani che ricorda un passato di caratterista insostituibile e dai grandi tempi comici, passando dal Bagaglino ai film con Pippo Franco e la Fenech, per finire con ruoli da spalla di Banfi e Franco Franchi alla corte di Nando Cicero. Una stupenda Gloria Guida d’altri tempi campeggia in un documentato articolo dove si parla della censura che si abbatteva su film come La ragazzina, La minorenne e Blue Jeans, nei quali recitava ruoli da Lolita e da ninfetta perversa. Mark Shanon (alias Manlio Cersosimo) rievoca i bei tempi andati del primo porno all’italiana, il sodalizio con Joe D’Amato e il periodo dominicano, ma anche gli hard successivi girati dalle parti di Roma, per finire con le fiction dei tempi moderni. Ruggero Deodato – che ricordiamo grande autore trasgressivo in Cannibal Holocaust – si è ridotto a girare Incantesimo e per fortuna ha pensato bene di farci recitare anche il vecchio divo del porno. La storia del generico Bruno Alias, l’uomo che non c’era, conclude una rivista interessante che si rivolge soprattutto a un pubblico di appassionati e di cultori di un cinema che non esiste più.

Cine 70 non è una pubblicazione per intellettuali dal palato fine che discettano di cinema di alto livello, però i pezzi e le interviste sono così ben fatti che al lettore viene subito voglia di vedere i film di cui si parla. I redattori sono consapevoli di realizzare un prodotto di nicchia, ma per tutti coloro che (come me) hanno amato quel cinema irrimediabilmente perduto Cine 70 è una guida preziosa e insostituibile.

 

Gordiano Lupi


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