Opg Montelupo. Mancanza delle cure sanitarie: la responsabilità della Regione Toscana
07 Dicembre 2011
 

Avendo effettuato una visita ispettiva presso la struttura dell’OPG di Montelupo, accompagnata da una delegazione dei Radicali, Antonio Bacchi e Edoardo Quaquini, abbiamo rilevato il perdurare dell’assenza nell’Istituto di copertura da parte di personale medico e sanitario specializzato, in particolare risulta grave la mancanza dello psichiatra nelle ore notturne e nel fine settimana. A causa di questa carenza organizzativa è accaduto anche di recente che, ricevuto un malato in stato di contenzione al sabato sera, la polizia penitenziaria e il medico di guardia hanno dovuto attendere il lunedì mattina per una visita psichiatrica, assumendosi la responsabilità di decisioni sanitarie che sarebbero potute risultare inappropriate.

Anche il numero del personale infermieristico risulta del tutto inadeguato. Per la tipologia dei pazienti internati gli standard assistenziali prevedono il rapporto di un infermiere ad un paziente, al massimo tre. A Montelupo il rapporto è di un infermiere a 23-25 pazienti! Per non parlare delle carenze del numero degli agenti penitenziari.

Si tratta di un fatto molto grave perché le carenze organizzative di cui ci stiamo occupando sono note e denunciate già da tempo. Il passaggio della sanità penitenziaria al Ssn poteva essere finalmente l'occasione per rimediare all'assistenza. L’argomento era stato sollevato anche durante l’audizione dell’assessore alla Sanità della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia (foto), di fronte alla commissione d'inchiesta sul Ssn del Senato dove aveva dichiarato di aver «arricchito la dotazione organica dell’OPG con ulteriori 9 unità di personale».

La Regione Toscana che in materia di sanità si pone obiettivi ambiziosi, non dovrebbe tollerare il perdurare di zone d’ombra che ledono i diritti fondamentali dei reclusi, la loro sicurezza e quella dello stesso personale che lavora nei reparti.

L'amministrazione penitenziaria regionale alla vigilia delle elezioni regionali aveva sottoscritto un accordo con la Giunta uscente Martini che sembrava un libro dei sogni: carcere di Empoli per le transessuali, chiusura dell'Opg di Montelupo Fiorentino e Icam per le madri detenute a Sollicciano con i bambini. Sogni restati tutti sulla carta, tranne quei materassi consegnati subito dopo le elezioni dal neogovernatore Enrico Rossi al carcere di Sollicciano. Un bel gesto, pagato coi soldi dell'amministrazione penitenziaria. I bambini aspettano dietro le sbarre di Sollicciano che partano i lavori dell'Istituto della Madonnina del Grappa. Le transessuali hanno atteso molte settimane con la valigia pronta, sperando invano, proprio come i matti di Montelupo, incastrati ora tra collaudi dei nuovi padiglioni e mancanza di gasolio per il riscaldamento e in stato di pressoché abbandono sanitario.

 

Donatella Poretti


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