Diario di bordo
Il duo Burlando-Vincenzi con allerta due a Genova
05 Novembre 2011
 

Non colpirci nei nostri figli, né nella durata dei nostri giorni.
Non essere insensibile.
Non fare del male al nostro bestiame, né ai nostri cavalli,
non massacrare i nostri eroi nella tua collera,
Signore delle Lacrime.

 

Implorazione dalla Shvetashvatara Upanishad, IV, 22.
Il Signore delle Lacrime è Rudra, dio delle oscurità, delle tempeste, dei fantasmi e dei cimiteri.
(Newsletter Ecumenici)

 

 

«Se avessimo chiuso le scuole, le macchine in giro sarebbero state molte di più in quanto i cittadini avrebbero portato i figli dai nonni».

Continuo a leggere perplessa questa dichiarazione del sindaco di Genova, Marta Vincenzi, e non riesco a coglierne il profondo significato. Non sono di Genova ma cosa succede quando in questa bellissima città le scuole sono chiuse?

Andassero anche tutti dai nonni, fossero anche tutti figli da custodire e proteggere, comunque alle 13:30 sarebbero stati a casa (o propria o dei nonni) e non sui tetti delle scuole o nei fiumi di fango. O forse i parenti non trattengono i nipoti oltre una certa ora?

Genova è stata allagata da una quantità enorme d’acqua, «bisogna convivere con un clima che è cambiato ormai» continuano sindaco e governatore Burlando. «Già siamo stati criticati per troppo allarmismo», continua il duo.

Ma ce la volete mettere una volta la faccia almeno su eventi così gravi?

Il prendersi carico di un’informazione capillare, di un’evacuazione anche pressante, non si chiama allarmismo ma responsabilità! E i genovesi vi hanno votato per questo signori amministratori, sindaci e governatori!

Dopo, solo dopo si potrà parlare di evento straordinario.

 

Patrizia Garofalo

 

 

DOCUMENTAZIONE VIDEO:

> Genova, la piena del fiume [il Giornale.it]

> Panico nelle strade di Genova [il Giornale.it]


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