Diario di bordo
Marco Lombardi. La politica a Cannes mozze
(illustrazione da Finanza.com)
(illustrazione da Finanza.com) 
04 Novembre 2011
 

Impossibile comprendere le dinamiche del G20 senza l'ausilio del calcolo combinatorio: Obama vede Merkel e la ringrazia; sempre Obama concorda con Sarkozy che la tobin tax si può fare; Sarkozy, Merkel e Berlusconi si incontrano prima a parte e poi chiamano BCE e FMI. Anche un esperto SNAI getterebbe la spugna di fronte alla necessità di stimare i diversi tavoli di lavoro della due giorni di Cannes.

Sempre che simili eventi servano a qualcosa, soprattutto in rapporto all'enorme costo organizzativo pagato con i soldi dei contribuenti, l'immagine che ne esce è pessima. Poteva e doveva essere il summit in cui la politica si sarebbe ripresa il terreno rubatole dalla finanza privata, facendo convergere le diverse esperienze ed esigenze in una strategia condivisa. Alla fine verrà partorito un piano di azione comune che, secondo la bozza in circolazione, si limiterà a ribadire quanto già in atto riguardo il controllo del debito pubblico e la stabilità monetaria.

Si continua a navigare a vista e non si capisce se ciò avvenga perché gli iceberg a prua siano ancora troppi, perché i timonieri abbiano la vista troppo corta, o perché, tutto sommato, questo miope immobilismo non finisca per giovare agli interessi degli Stati (e delle economie) oggi più forti.

 

Marco Lombardi


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