Diario di bordo
Valter Vecellio. Riflessioni a margine del decimo congresso di Radicali italiani
Michele De Lucia, Mario Staderini e Silvio Viale: riconfermati Tesoriere, Segretario e Presidente
Michele De Lucia, Mario Staderini e Silvio Viale: riconfermati Tesoriere, Segretario e Presidente 
02 Novembre 2011
 

Da qualche ora si è concluso il decimo congresso di Radicali Italiani: è stato trasmesso integralmente da Radio Radicale, e “in diretta” si è potuto constatare come siano state giornate intense e ricche, si sono affrontati e dibattuti una quantità di questioni, dal rapporto con il Partito Democratico e le altre forze politiche al come dare forza e impulso alla battaglia politica che ci vede prioritariamente impegnati, quella per la riforma della giustizia e l’amnistia; e tanto altro. Ed è certamente un qualcosa di significativo che centinaia di compagni, spesso portando l’intera famiglia piccoli compresi, a loro spese, abbiano deciso di fare l’investimento di trascorrere quattro giorni di vacanza a Chianciano, al congresso dei Radicali italiani. Compagni di molte stagioni come Laura Arconti, Angiolo Bandinelli, Lorenzo Strik-Lievers, Gianfranco Spadaccia, Sergio Stanzani; e compagne e compagni mai visti, che si affacciavano per la prima volta e magari per la prima volta si iscrivevano, proprio lì, in quei giorni di congresso. Al di là della pur ampia programmazione di Radio Radicale, che ha ottimamente coperto il congresso non solo con la trasmissione integrale dei lavori congressuali, chi può li ascolti – o riascolti – attraverso la possibilità che viene fornita da internet. Ci sono stati una quantità di interventi – ne cito due soli, senza voler fare offesa a quelli degli altri – quelli del professor Antonio Bultrini, che insegna diritto internazionale; e di Gianni Betto responsabile del centro d’ascolto radicale: documenti che sono pieni di informazioni, dati, indicazioni per iniziative politiche.

Ecco: a fronte di un congresso così ricco di spunti, bello per la tensione e la consapevolezza che lo attraversava, si registra la sconcertante indifferenza dei mezzi di comunicazione. È qualcosa su cui riflettere. In altre stagioni, ai congressi radicali venivano giornalisti inviati di tutte le testate; poi magari concordavano magari in pool al ristorante, resoconti congressuali che non stavano né in cielo né in terra, inventandosi situazioni che non si erano mai verificate, dissensi che non c’erano, e spiando dal buco di una serratura quando la porta era spalancata. Ma almeno le loro direzioni li mandavano, e ogni giorno avevano il problema di scrivere due-tre cartelle di servizio.

Quest’anno, a un esame sommario della rassegna stampa, si può dire che gli articoli veri e propri si contano con le dita della mano, per lo più i radicali sono stati relegati in trafiletti incomprensibili, nessuno sforzo e voglia di capire e raccontare, a Chianciano non c’era nessun inviato di giornale, solo il cronista dell’Ansa e qualche giornalista televisivo. Vero è che i giornali sono ormai infarciti solo di retroscena non sappiamo fino a che punto corrispondenti alla realtà che oggi si smentisce quello che si è scritto ieri, e domani si smentirà quello che si è scritto oggi; bella scrittura quando accade, e pochi fatti; e poi il cosiddetto gossip. E viene davvero la tentazione di ripagarli di identica moneta: inventarci non so che storia, che maldicenza nei confronti di Pannella, Bonino, Staderini; o magari diffondere il contenuto di un’intercettazione telefonica, che di questi tempi vanno molto di moda… E vedere che succede.

Ad ogni modo siamo passati forse a uno stadio ulteriore: dalla distorsione e caricaturizzazione della nostra immagine, alla completa cancellazione. Al congresso dei radicali la notizia per qualche giornale è stata che uno scervellato l’altro giorno ha dato fastidio a una troupe del TG3, un episodio che gli stessi interessati minimizzavano divertiti.

È facile profezia immaginare che il nostro percorso futuro prossimo sarà accidentato, ci diranno molte altre volte che siamo stronzi, e magari qualche altro sputo. Ne vedremo ancora delle belle, che siamo comprati e che siamo venduti. Un assaggio di quello che ci aspetta l’abbiamo visto in questi quattro giorni di congresso. Ma come in passato ancora una volta hanno sbagliato i loro conti. Se ne dovranno fare una ragione.

 

Valter Vecellio

(da Notizie Radicali, 2 novembre 2011)

 

 

Qui la mozione generale approvata dal Congresso


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