Diario di bordo
La nostra tomba non sarà certo un’ara... 
Patrizia Garofalo ci segnala Montale
27 Ottobre 2011
 

Terminare la vita

tra le stragi e l’orrore

è potuto accadere

per l’abnorme sviluppo del pensiero

poiché il pensiero non è mai buono in sé.

Il pensiero è aberrante per natura.

Era frenato un tempo da invisibili Numi,

ora gli idoli sono in carne e ossa

e hanno appetito. Noi siamo il loro cibo.

Il peggio dell’orrore è il suo ridicolo.

Noi crediamo di assistervi imparziali

o plaudenti e ne siamo la materia stessa.

La nostra tomba non sarà certo un’ara

ma il water di chi ha fame ma non testa.

 

Eugenio Montale

(Quaderno di quattro anni, 1977)


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