Trasfusioni sangue infetto: interrogazione a Tremonti 
Le istituzioni agiscano affinché tutti i cittadini danneggiati possano avere il giusto risarcimento
20 Ottobre 2011
 

La vicenda delle vittime del sangue infetto è stata oggetto di numerose diatribe in sede giuridica e parlamentare e, nonostante i diversi interventi, ad oggi molti cittadini danneggiati da trasfusioni con sangue infetto rischiano di non essere risarciti, a causa di alcune distinzioni stabilite da una giustizia che ancora una volta non riesce ad essere equa con tutti. Recentemente il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, rispondendo ad un Question Time alla Camera, ha riferito di non essere ancora riuscito ad adempiere alle oltre 7mila richieste di indennizzo per le persone danneggiate dalle trasfusioni. La proposta del ministero della Salute è quella di prevedere 400mila euro come indennizzo per un emofiliaco e 68mila euro per un emotrasfuso, sei volte di meno, stabilendo di pagare subito chi ha le carte in regola, mentre chi ha problemi di prescrizione deve confidare in un decreto-legge salva esclusi successivo, di cui non esiste alcuna garanzia o impegno scritto.

Emerge chiaramente che in questo modo si compiono delle vere e proprie discriminazioni tra categorie di cittadini. Per queste ragioni, con il collega Perduca abbiamo rivolto un'interrogazione parlamentare al Ministro dell'Economia, per sapere se siano state accantonate e vincolate allo scopo specifico le somme previste dalla normativa inerente la transazione a favore dei soggetti emotrasfusi; l'attuale ammontare, liquido e certo, di tale accantonamento e se sia immediatamente esigibile.

 

Donatella Poretti

 

Qui il testo dell'interrogazione


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