Diario di bordo
I conti senza l'oste 
Alla Conservatoria di Sondrio sparisce misteriosamente l’usufrutto da una visura
17 Novembre 2010
 

«Ma come mi spaventa l’essere prete, di più mi spaventerebbe l’essere giudice… “Leva prima la trave dal tuo occhio, e allora avrai la vista capace per togliere la pagliuzza dall’occhio del fratello”. E noti: la trave nell’occhio di chi giudica, la pagliuzza nell’occhio di chi è giudicato. Non avrà voluto intendere che solo i peggiori giudicano, scelgono di giudicare, possono giudicare, in forza delle loro colpe, della loro colpa, ma dopo essersene confessati e liberati?» (Don Gaetano, in Todo modo - Leonardo Sciascia).

Più laicamente noi ci accontentiamo di giudici capaci ed onesti. Ad esempio…

 

 

I CONTI SENZA L’OSTE

Alla Conservatoria di Sondrio sparisce misteriosamente
l’usufrutto da una visura

 

Protagonista di questa incresciosa vicenda è, per quanto possa sembrare strano, l’usufrutto costituito da Lina Moretti nel 1990, sull’ormai famoso appartamento di Patrizia Gianoncelli pignorato nel 2007 dal Dr Marco Cottica, curatore del fallimento della Società Gianoncelli e dei soci in proprio, aggiudicato il 22/10/09 con procedura senza incanto al signor Sandro Giovanni Morelli e a quest’ultimo trasferito dal Giudice dell’esecuzione, Dr Antonio De Rosa, il 22/12/09.

L’appartamento, valutato € 121.000 è stato svenduto a € 70.500, ma la procedura è costata (finora, mica è finita) € 85.313, somma interamente liquidata a favore dell’Avv. Nicola Marchi (foto).

Ma se qualcuno (avvocato escluso) ha pensato ad un affare, ha fatto i conti senza l’oste. E l’oste, in questo caso, è proprio l’usufrutto del quale, a seguito della morte di Lina Moretti, sono divenuti titolari Diletto, Giorgio, Marinella e Patrizia Gianoncelli, eredi universali e vittime incolpevoli.

Il pignoramento (contro Patrizia) non è stato ovviamente esteso all’usufrutto (che appartiene anche ad altri), come risulta ben spiegato nella perizia di stima predisposta dal Geom. Marcello Di Clemente (vedi documento): «…il certificato catastale ed il certificato delle trascrizioni/iscrizioni... evidenziano l’esistenza, sull’immobile pignorato, del diritto di usufrutto parziale in capo a Moretti Lina…». Evidentemente l’acquirente ha sottovalutato la portata dell’ostacolo. Per dirla con parole semplici: potrà rivendere l’appartamento, ma non affittarlo, lo potrà sorvolare in elicottero, avrà facoltà di ispezionare le fognature sottostanti o fare il girotondo attorno al fabbricato, ma mettervi piede, neanche parlarne.

Il nostro compratore parrebbe non avere agito con la necessaria prudenza, tanto da ritenere marginale il fatto di avere acquistato la sola nuda proprietà. E, in effetti, un aiuto dall’alto lo ha avuto, visto che si è trovato ad essere intestato della piena proprietà a fronte di usufrutto che sembra essersi dissolto come neve.

Naturalmente, il tutto è avvenuto all’insaputa degli attuali usufruttuari eredi universali di Lina Moretti, nonché in assenza di provvedimento dell’autorità giudiziaria che disponesse il consolidamento dell’usufrutto alla nuda proprietà.

La modifica delle trascrizioni, sempre per rimanere in tema di conservatoria dei registri immobiliari, non è la sola anomalia che ha contraddistinto questa incresciosa vicenda.

Ma vediamo in sequenza il dettaglio delle principali stranezze:

1. L’Avv. Nicola Marchi ha chiesto, e ottenuto, la trascrizione del pignoramento a favore di un fantomatico inesistente (giuridicamente parlando) soggetto denominato «Massa dei creditori del fallimento Gianoncelli Franco, Peppino e Bruno s.n.c e dei soci Gianoncelli Franco, Gianoncelli Peppino e Gianoncelli Bruno». Evidentemente tale richiesta è stata una soluzione di ripiego non potendo il curatore iscrivere pignoramenti (a carico di soggetti e per finalità estranee alla procedura) a favore dei soggetti falliti da egli rappresentati.

2. Il Conservatore dei Registri Immobiliari della Provincia, Dr Antonio Lo Sciuto, o chi per lui, ha effettuato la trascrizione a favore della famosa «massa dei creditori ecc.», soggetto privo di legale rappresentante, di sede, di codice fiscale, elementi tutti obbligatori pena l’inammissibilità della domanda di trascrizione.

3. La vendita e l’aggiudicazione sono avvenute in nome e per conto di soggetto giuridicamente inesistente, riferito al fallimento della sola società, a fronte di pignoramento eseguito dalla «Società Gianoncelli Franco, Peppino e Bruno s.n.c. e dai soci Gianoncelli Franco, Gianoncelli Peppino e Gianoncelli Bruno», tutti in persona del Dr Marco Cottica, curatore del loro fallimento.

4. Il pignorante (Dr Marco Cottica in nome e per conto dei 4 fallimenti) è soggetto diverso da quello, a favore del quale è stata chiesta, e ottenuta, la trascrizione del pignoramento (la massa dei creditori ecc.): come a dire Giuditta chiede il pignoramento che poi viene trascritto a nome di Rebecca, tanto entrambi sono soggetti di fantasia burocratica.

5. A seguito di vendita all’asta al Sig. S. G. Morelli, e malgrado fosse pendente la causa di opposizione all’aggiudicazione promossa da Patrizia, il Giudice De Rosa ha emesso decreto di trasferimento dell’immobile al neo proprietario. Il Conservatore ha trascritto sui registri (15/01/2010), in assenza della formula esecutiva sul decreto di trasferimento (apposta solo il 17/05/2010), in assenza della notifica a Patrizia ex-proprietaria (avvenuta solo il 22/05/2010) e in assenza di notifica ai titolari dell’usufrutto (mai avvenuta).

6. L’immobile, dopo l’avvenuta automatica soppressione dell’usufrutto, è stato trascritto nei registri immobiliari a favore di Morelli Sandro Giovanni. La trascrizione è stata resa possibile attraverso una dichiarazione del 14/01/10 con la quale il cancelliere dell’esecuzione Dr Antonio Di Clemente, certificava che non era stata proposta opposizione al decreto di trasferimento. Come avrebbe potuto Patrizia al 14/01/2010 proporre opposizione a un decreto di trasferimento, non ancora in forma esecutiva, di cui non conosceva nemmeno l'emissione, non essendole stato notificato?

7. La trascrizione è stata eseguita in piena proprietà, nonostante l’immobile fosse ancora gravato di usufrutto, la cui esclusione dal pignoramento (e dalla conseguente vendita) è stata pacificamente assodata dal Geom. M. Di Clemente.

8. La visura storica per immobile al 10/11/2007 (allegata alla perizia Di Clemente), nella quale sono riportate fedelmente le risultanze dell’atto notarile, non collima con la visura storica per immobile datata 01/10/2010: infatti l’intestazione, trascritta con decorrenza 31/12/1990, «Gianoncelli Patrizia, proprietà - Moretti Lina usufruttuario parziale» è stata soppressa. In compenso sono state aggiunte, all’intestazione dal e fino al 31/12/1990: «Gianoncelli Bianca proprietà, Moretti Lina usufruttuario parziale», le parole «fino al 22 dicembre 2009», data in cui il Giudice dell’Esecuzione De Rosa ha emesso decreto di trasferimento a favore di S.G. Morelli (per la cronaca: Lina Moretti è deceduta il 3 aprile 2003 e il pignoramento è avvenuto nel 2007).

9. Naturalmente l’atto pubblico del 31/12/1990 non decreta affatto l’estinzione dell’usufrutto al 22/12/2009, né peraltro alcun altro atto pubblico è stato emesso in tal senso.

 

Esistono in questa vicenda lati oscuri e particolari inquietanti che meritano approfondimento. Non sta a noi giudicare. Possiamo solo chiedere a gran voce che sia fatta chiarezza e giustizia e che, una volta tanto, il rispetto dei diritti e del diritto abbia la meglio su tutte le situazioni di comodo.

Un nostro amico nel secolo scorso, predisponendo un bagnetto rilassante nell’ampio catino andò, sprovvisto di mutande, a prendersi il pentolone d’acqua bollente sulla cucina economica; nello sforzo del sollevamento inarcò in avanti la parte centrale del corpo, ustionando il volatile sui cerchi roventi della stufa; da quell’esperienza imparò la prudenza e l’uso delle pomate. Vuoi vedere che qualcun altro finirà scottato in questa vicenda?

 

Vanna Mottarelli, Giuliano Ghilotti

(da 'l Gazetin - “Carta canta”, ottobre 2010)


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