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Sorpresa ad Ambria Jazz: č tornato Paolo Fresu 
Il trombettista ha suonato durante l’esibizione finale di Alborada String Quartet a Chiuro
08 Agosto 2011
 

Duecento persone a Palazzo Quadrio de Maria Pontaschelli di Chiuro, sabato scorso per l’ultimo concerto di “AmbriaJazz” 2011. E durante l’esibizione dell’Alborada String Quartet, del quale fa parte la moglie Sonia Peana, è apparso nientemeno che Paolo Fresu, già protagonista lo scorso anno dell’elettrizzante concerto a Sondrio con i suoi Brass Bang.

Miglior conclusione non poteva esserci per “Ambria Jazz”, la cui terza edizione va in archivio con grande soddisfazione degli organizzatori, l’associazione ForteMente e una serie di comuni valtellinesi capeggiata da Piateda. In questo caso l’evento era organizzato in collaborazione con il Comune di Chiuro e la Biblioteca Comunale

 

Grazie ad un telone rapidamente predisposto con grande lavoro dei tecnici il palco è stato messo al riparo dalla pioggia e la gente assiepata nella corte ha potuto così assistere ad una serata memorabile.

Sul palco per primi gli Zayt Trio, ensemble di musica senza confini che ha messo in vetrina l’abilità percussionistica e vocale di Dudu Kouate unita alle doti canore dell’israeliana Anahì Gendler e all’espressività del sax di Roger Rota.

Quindi è stata la volta degli Alborada, Anton Berovski (violino), Sonia Peana (violino), Nico Ciricugno (viola), Piero Salvatori (violoncello). Quattro personalità musicali ben distinte che mettono la loro tecnica individuale al servizio dell’insieme. Hanno interpretato soprattutto loro composizioni originali, con diversi brani dalla colonna sonora del film su Ilaria Alpi Il più crudele dei giorni scritti da Diederik Wissels e Paolo Fresu. E quando il gruppo ha accennato “Fratres” di Arvo Part è stato proprio Fresu a sbucare con il suo flicorno dalla sommità del colonnato della corte, accolto da un boato del pubblico. Ha poi suonato insieme al quartetto la sua “Metamorfosi” per lasciare tutto il finale agli Alborada con “The fith season” di Carl Jenkins. Inevitabili i bis, a grande richiesta di un pubblico estasiato.

 

Davvero una conclusione straordinaria per un festival che come sempre ha riscosso consensi di critica e pubblico, legando i luoghi più caratteristici della Valtellina alle proposte musicali congegnate con impegno e passione dal direttore artistico Giovanni Busetto.

 

Paolo Redaelli

AMBRIAJAZZ.IT


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