Diario di bordo
Referendum, alla tribuna Rai riappare il fantasma della democrazia
25 Maggio 2011
 

Mario Staderini: “Hanno paura che il popolo sia informato”. Da palinsesto Rai per i referendum solo 3 milioni di ascolti. 

 

 

Durante la tribuna referendaria in onda su Rai Due alle 17:15, il Segretario di Radicali Italiani Mario Staderini è apparso in studio vestito da fantasma e con un cartello sul quale era scritto: “fantasma della democrazia, della legalità, dei referendum, dell’informazione”.

 

Nel suo intervento il “fantasma” Staderini ha denunciato che il calendario organizzato dalla Rai è fatto apposta per non informare i cittadini. Per ciascun referendum, infatti, sono previste solo quattro tribune collocate in fasce di bassissimo ascolto e tre contenitori di messaggi autogestiti, per un totale complessivo di meno di 3 milioni di ascolti. Nessuno spazio previsto in prima serata ne sulla rete più seguita, RaiUno.

L’articolo 5, comma 5 del Regolamento varato dalla Commissione di vigilanza prevede invece che le tribune siano trasmesse «su tutte le reti nazionali e nelle fasce orarie di maggiore ascolto, preferibilmente prima o dopo i principali notiziari».

 

 

Dopo 14 anni torna dunque in tv il fantasma della democrazia. Nel 1997 fu Marco Pannella a presentarsi al pubblico delle tribune Rai completamente coperto da un lenzuolo bianco per denunciare la mancanza di legalità e di informazione sui referendum. I cittadini erano in quell’occasione chiamati al voto su sei quesiti, gli unici di 20 sopravvissuti alla tagliola della Corte Costituzionale. Il monito del leader Radicale rimase però inascoltato, il quorum venne a mancare e non fu mai più raggiunto nei referendum successivi.

 

Dichiarazione di Mario Staderini:

«Dopo che, con la complicità delle istituzioni e in primis della Commissione di vigilanza, sono già stati fatti fuori due terzi della campagna referendaria, la Rai è riuscita a nascondere quei pochi spazi di dibattito previsti, in aperta violazione dello stesso regolamento della campagna radiotelevisiva.

Ancora una volta il Regime italiano conferma di aver in odio i referendum perché ha paura che il popolo possa conoscere prima di scegliere e deliberare. In questi decenni le hanno provate tutte: dallo scioglimento anticipato delle Camere per evitare il voto, ai milioni di firme mandate al macero dalla Consulta. Ora ci riprovano con leggine da azzeccagarbugli e censure di Raiset. Chi deve intervenga perché sia rispettato lo Stato di diritto e sia permessa la conoscenza».

 

Fonte: Radicali.it, 24/05/2011


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