Oblò cubano
I cubani potranno viaggiare per turismo?
10 Maggio 2011
 

Il Partito Comunista ha distribuito un tabloid di 48 pagine, al prezzo di due pesos cubani, che riassume i punti principali del nuovo programma economico. Inoltre sono stati distribuiti i Lineamenti della Politica Economica e Sociale del Partito, approvati lo scorso 18 aprile nel corso del Sesto Congresso.

Il programma contiene 313 misure, una delle quali recita: “Studiare una politica che faciliti per i cubani residenti nel paese i viaggi all’estero per turismo”. Si tratta di una misura nuova, che va di pari passo con la possibilità di compravendita di auto e case. La disposizione non entra nei dettagli e non precisa il meccanismo legale di attuazione. L’eliminazione delle restrizioni in tema di viaggi è una delle richieste principali della popolazione. Un cubano che vuole andare all’estero adesso deve avere una carta d’invito da parte di un cittadino straniero, ma soprattutto deve chiedere un permesso di uscita che costa 150 dollari e può essere negato con totale discrezionalità. Il termine massimo di residenza all’estero è fissato in 30 giorni, mentre per fare le pratiche di viaggio si devono spendere circa 400 dollari.

Yoani Sánchez afferma: «Non credo che il governo cubano rinuncerà tanto facilmente alla ricca industria senza ciminiere che sono diventate le restrizioni migratorie. Dobbiamo attendere per capire meglio come intendono strutturare il sistema delle autorizzazioni di viaggio». Altri dissidenti e scritturi cubani in esilio - come Zoé Valdés - aggiungono che se Cuba toglierà i limiti alla possibilità di viaggiare dovremo attendere un esodo massiccio di profughi verso Stati Uniti ed Europa.

Le altre misure previste nel documento sono: permesso di compravendita di case e auto, concessione di crediti alla popolazione e ai lavoratori del settore privato in sviluppo per acquistare beni e mettere in piedi attività. Molti cubani sono padroni delle loro abitazioni (circa il 90%), non pagano tasse residenziali e chi non è proprietario delle case in cui vive paga affitti modesti, ma non possono venderle, solo permutarle, tramite un commercio spesso ai limiti dell’illegalità che comporta spese di migliaia di dollari.

 

Gordiano Lupi


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