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La poetessa cubana Fina García Marruz vince il Premio “Regina Sofia” 
Una buona notizia per la cultura cubana
30 Aprile 2011
 

La poetessa Fina García Marruz (L'Avana, 1923) ha vinto il Premio Regina Sofía di poesia, organizzato dal Ministero della Cultura spagnolo e concesso a un’autrice – che ha conosciuto Lezama Lima e ha fatto parte della redazione della rivista Origines – per il complesso della sua opera.

 

 

Una poesia inedita di Fina García Marruz, dedicata a Eugenio Florit

 

Al querido Florit

 

A veces, el cuerpo parece
alma, más aún que la otra,
que lo abandona, altiva.
Hace,
como criada a su señora, todos
los trabajos más rudos. Oye
sólo lenguajes bastos. Sólo
como hadas, las lágrimas le hablan,
tocan la carne humilde —ellas,
casi carne también— bajan
—¿de dónde?— a consolarla.
Y
venidas del otro reino inmenso
a palparnos la cara, reconocen
el territorio de la sed: “amiga,
dicen, no llores, aquí estamos…”

(Le copio este sencillez sólo para que vea que lo recuerda y quiere,

Fina)

 

 

Al caro Florit

 

A volte, il corpo sembra
anima, più ancora di colei,

che l’abbandona, altezzosa.
Compie,
come serva verso la sua signora, tutti

i lavori più rudi. Ascolta
solo espressioni volgari. Solo

come le fate, le lacrime le parlano,
toccano la carne umile - anche

loro quasi carne - scendono
- da dove? - a consolarla.
E
venute dall’altro regno immenso
a sfiorarci il volto, riconoscono
il territorio della sete: “amica,
dicono, non piangere, siamo qui…”

 

(Le copio questa piccola cosa solo perché veda che lo ricordo sempre e che le voglio bene, Fina)

 

Traduzione di Gordiano Lupi


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